martedì 12 gennaio 2016

Macbeth (2015)

Col post di oggi comincia ufficialmente il periodo di avvicinamento alla Notte degli Oscar, durante il quale probabilmente mi trasferirò al cinema. Si inizia quandi con Macbeth, diretto nel 2015 dal regista Justin Kurzel.


Trama: di ritorno da una lunga e sanguinosa guerra contro norvegesi ed irlandesi, Macbeth e Banquo incontrano quattro streghe, che profetizzano al primo un futuro come Barone di Cawdor e Re di Scozia mentre al secondo come padre di re. Diventato Barone di Cawdor ed istigato dalla moglie, Macbeth uccide dunque il re Duncan e sale al trono, iniziando una progressiva discesa nella pazzia...


Il Macbeth di Justin Kurzel è, in pochissime parole, uno spettacolo. Prima ancora della bellezza dei dialoghi e della trama, fedelissimi al testo Shakesperiano salvo un paio di cambiamenti che nulla tolgono al fascino della storia, sono le immagini girate dal regista e lo stile dato al film che colpiscono l'occhio, la mente ed il cuore dello spettatore. Ogni sequenza del Macbeth di Kurzel, anche quelle più "teatrali" durante le quali i protagonisti si abbandonano a lunghi monologhi, è intrisa di violenza ed oscurità, tanto che la Scozia medievale e la Snowtown del nuovo millennio non sono così lontane tra loro: il film inizia con la cruda rappresentazione dell'ultima battaglia di una guerra lunghissima e logorante, nella quale non c'è spazio per la cavalleria o per la sete di gloria ma solo per il sangue degli sconfitti e lo spreco di giovani vite che diventano ulteriori fardelli gravanti sul senso di colpa del protagonista, un generale "senza macchia" deciso a vincere innanzitutto per il suo Re. L'orrore del campo di battaglia è reso ancora più inquietante dall'improvvisa comparsa delle quattro streghe che, come degli avvoltoi, aspettano silenziose il momento di agire fissando intensamente le loro vere prede, Macbeth e Banquo. Le quattro donne gettano il seme dell'ambizione nel cuore di Macbeth e il germe di questo smodato desiderio di futuro potere attecchisce soprattutto in Lady Macbeth, donna "sterile", incapace di partorire figli sani (il fatto che Macbeth non abbia eredi e ne soffra viene sottolineato dall'abbondanza di bambini presenti nel film, in guisa di spiriti consiglieri, streghe, vittime o futuri strumenti di disfatta), proveniente da un altro Paese e quindi impossibilitata non solo a provare i teneri sentimenti tipici dell'animo femminile ma anche a rispettare le tradizioni e l'onore della Scozia; le parole di Lady Macbeth, ancor più di quelle delle streghe, inducono Macbeth a macchiarsi di sangue innocente e ad intraprendere una strada dove ogni delitto è finalizzato a far avverare le profezie delle quattro donne. Man mano che il film prosegue il condottiero coperto di sangue delle sequenze iniziali diventa un Re senza nerbo e completamente pazzo, le cui azioni vengono guidate solo dal terrore superstizioso di un destino che potrebbe anche non avverarsi mai, mentre Lady Macbeth, apparentemente la metà "dura" della coppia, sfiorisce e soccombe di fronte all'infinita serie di vite stroncate per alimentare la sua brama di potere e la follia del marito.


Di fronte ai tormenti crescenti dei due protagonisti, Kurzel sceglie lo stile freddo che già aveva concesso paradossalmente a Snowtown di brillare e colpire lo spettatore come un maglio, affondando Macbeth e la sua signora nello squallore di una Scozia medievale che parrebbe quasi "sporcata" dalla presenza dell'uomo: il contrasto tra gli spettacolari paesaggi innevati, immersi nelle nebbie, dove immensi laghi spiccano come gemme preziose, e il rozzo agglomerato di tende e piccoli edifici governato da Macbeth o le fredde stanze di un immenso castello in pietra è quantomai simbolico per quel che riguarda l'insignificante natura delle lotte di potere. Attorno a Macbeth tutto è grigio e sporco, lo sfarzo della regalità reso freddo e squallido dallo sguardo dei sudditi, intimoriti e preda di dubbi a causa della quantità di delitti che circonda l'ascesa al trono del nuovo sovrano; Kurzel indugia sui dettagli più raccapricianti degli omicidi (quello di Duncan è molto sanguinoso e vedere un Macbeth più bestia che uomo assaggiare il sangue di dubbia provenienza offertogli dalle streghe mette i brividi) ma l'orrore vero è interamente racchiuso nelle sequenze più potenti, quelle in cui il destino delle vittime viene soltanto suggerito, come nella tremenda scena dove i "teneri pulcini e la chioccia" di MacDuff vengono arsi vivi sulle rive della spiaggia. Regia, fotografia, scenografia, costumi e trucco (stupenda ed elegantissima la riga di ombretto azzurro sul viso di Lady Macbeth ma mai quanto quei segni nerissimi che fanno risaltare gli occhi allucinati di Fassbender) sono eccelsi e contribuiscono a valorizzare ancor più la bravura dei due protagonisti: tolto che l'interpretazione di Sean Harris mi ha spezzato il cuore e che, a mio avviso, nonostante il poco tempo sullo schermo il suo personaggio è forse quello che mi è piaciuto maggiormente, è impossibile dimenticare la bellezza e la follia di un bravissimo (e bellissimo, sì, santo cielo 'st'uomo è una gioia per gli occhi!!) Michael Fassbender o la fredda sensualità di Marion Cotillard, perfettamente a suo agio nel ruolo di un'icona della letteratura inglese. Come mi hanno detto, portare il Teatro, quello vero, sul grande schermo è molto difficile e richiede una pazienza e un'elasticità mentale molto elevata da parte dello spettatore ma personalmente trovo che Kurzel sia riuscito elegantemente nell'intento: la sua regia rende i momenti "movimentati" a dir poco spettacolari mentre gli attori riescono ad emozionare anche durante i monologhi, catturando i tormenti dei loro personaggi e riversandoli dritti nel cuore del pubblico. Macbeth è, in due parole, GRANDE cinema e l'anno cinematografico non poteva cominciare meglio per me!


Del regista Justin Kurzel ho già parlato QUI. Michael Fassbender (Macbeth), Marion Cotillard (Lady Macbeth), Paddy Considine (Banquo) e David Thewlis (Duncan) li trovate invece ai rispettivi link.

Sean Harris interpreta MacDuff. Inglese, ha partecipato a film come Creep - Il chirurgo, Prometheus e Liberaci dal male. Ha 50 anni e un film in uscita.


Elizabeth Debicki interpreta Lady MacDuff. Francese, ha partecipato a film come Il grande Gatsby, Operazione U.N.C.L.E. e Everest. Ha 26 anni e un film in uscita.


Nonostante il testo originale di Shakespeare non lo specifichi, si presume che Lady Macbeth fosse di nazionalità scozzese; tuttavia, siccome molti re scozzesi avevano preso in moglie donne francesi, i produttori hanno lasciato che Marion Cotillard mantenesse il suo accento nativo (sebbene fosse Natalie Portman la scelta originale per il ruolo), anche per separarla ulteriormente dal resto della comunità descritta nel film. Nell'attesa che Kurzel, Fassbender e la Cotillard tornino a dicembre con la loro versione di Assassin's Creed, se il film vi fosse piaciuto recuperate Il trono di sangue, il Macbeth di Polanski e quello di Orson Welles. ENJOY!

25 commenti:

  1. Sono contento che sia meglio di quanto non sembrasse, almeno al sottoscritto.
    Non l'ho ancora visto, ma sono curioso, e spero non sfiguri rispetto alle altre trasposizioni dell'opera del Bardo.

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    1. Sinceramente la inserirei nella top 10 di film tratti dalle opere di Shakespeare! :)

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  2. anche a me è piaciuto abbastanza, mi è rimasto a distanza di giorni nonostante qualche difettuccio...

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    1. L'unica cosa che ha fatto storcere un po' il naso a me è quel finale fiammeggiante. Per il resto, tantissimissima roBBa!

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  3. Non vedo l'ora di vederlo. Adoro loro due - in particolare lei, e vabbe' - e anche la tragedia, letta sotto forzatura per un esame, ma piaciutissima ugualmente. Non vedo l'ora di sentire Marion nel monologo che nessuno scorda, quello del sangue che non va via dalle mani. E voglio vederlo in lingua! O subbers d'italia, fate qualcosa, grazie. ;)

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    1. Stavolta purtroppo l'incoolata per noi italiani è doppia: l'adattamento/doppiaggio è fatto benissimo ma Macbeth è sicuramente da vedere in lingua, quindi a meno di non avere un cinema che proietti i film in v.o. ce la meniamo. L'unica alternativa è vederlo su schermo piccolo ma restringere quelle magnifiche immagini è un delitto che priverebbe il film del 90% del fascino, quindi siamo comunque fregati -.-

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  4. Non avrei mai detto, dal cartellone sembrava una truzzata!

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  5. Visto l'altro giorno, una meraviglia di film: un vero e proprio spettacolo, talmente ricco che andrebbe visto e rivisto. Basti dire che alla fine NESSUNO nel cinema si è alzato. Fino a quasi metà dei titoli di coda il pubblico intero è rimasto muto e immobile...

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    1. E' successa la stessa cosa da noi, era la prima volta da anni che mi succedeva!! :D

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  6. Non vedo l'ora di vederlo,spero senza sottofondo caffettieroso XD
    Io lo so che cmq sarà teatrale e pesantino,spero che questo sfugga al Khal in modo che almeno PROVI a guardarlo con me XD

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    1. Ahahah muoio! Hmm... prevedo caffettiere durante i monologhi, occhio!

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    2. Io lo guarderò a casa,in originale, sul mio megaTV che non mi fa rimpiangere il cinema per un secondo ;) però so già che quella frase promozionale è un inCOOLata,ti dicono "S. ai tempi di GOT" per farti credere che sìa una roba pimpumpampimpumpamuerarmaidregonzzzz,ma immagino la verità.E le palle tanto che mi farà il Khal XD

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    3. Aaaaaaaagh il Khal ha già mangiato la foglia ed ha detto che si rifiuta XD XD XD

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    4. O belin!! ti toccherà guardarlo da sola!! :D

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    5. Impozzibbbbile,ho già un HD zeppo di cannibalate da guardare sola,non posso metterci pure questo XD sniff sniff XD non ho tempo!

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  7. Stupendo e sopratutto inaspettato. Sono entrato in sala pensando di ritrovarmi a guardare l'ennesima goffa trasposizione del MacBeth, magari ben recitata. Invece, come scrivi tu, questo "è GRANDE cinema".

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    1. E' bellissimo sotto ogni punto di vista, fosse "solo" per Fassbender e la Cotillard non mi avrebbe entusiasmata così tanto!

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  8. Inaspettato è il termine giusto! La pubblicità che ne viene fatta con quella boiata di frase" Shakespeare al tempo di Games of Thrones" faceva pensare al peggio!

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    1. No, per pietà, spingere la gente ad andarlo a vedere citando GOT è un insulto non solo all'intelligenza delle persone ma anche a Shakespeare che, con tutto il rispetto per cicciobombo Martin, sputa in testa ai Lannister, ai draghi e a tutto il cucuzzaro!

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  9. Sono ancora incuriosito. Purtroppo la scorsa settimana non sono riuscito ad andare a vederlo... E questa settima esce "The Revenant". Quindi non so quando recuperarlo

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  10. Se tutto va bene stasera (finalmente) riesco a vederlo. Ho un hype mostruoso!

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  11. Amo la storia, amo gli attori e la regia era spettacolare: non poteva non conquistarmi :P

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