martedì 22 ottobre 2013

The Wicker Tree (2011)

Dopo aver guardato e amato The Wicker Man potevo forse esimermi dal vedere The Wicker Tree, diretto nel 2011 dal regista Robin Hardy e tratto dal suo racconto Cowboy for Christ? No, ovviamente, ma per stavolta sarebbe stato meglio se avessi fatto un’eccezione, ed effettivamente anche l'app Muze è stata abbastanza fredda in quanto a calcolo della compatibilità...


Trama: due ragazzi, cattolici “rinati”, partono dall’America e vanno in Scozia per convertire gli autoctoni. Lì metteranno in discussione la loro fede e rischieranno la vita…

 
Sono sconcertata, perplessa e DIlusa. Tanto The Wicker Man è originale, inquietante e bello, tanto The Wicker Tree è noioso, piatto e banale. Robin Hardy, stavolta anche sceneggiatore, non realizza un seguito diretto della sua opera più famosa ma ne riprende alcuni elementi proseguendo nell’analisi della lotta tra religione cristiana e miti ancestrali, tra dèi pagani e Dio. Detto così andrebbe anche bene, ma problema è che, innanzitutto, i due protagonisti mancano della fervida, immutabile certezza che animava il Sergente Howie e gli consentiva di rimanere saldo nei suoi principi fino all’ultimo e lo spettatore, per tutta la durata del film, deve sopportarsi le paranoie, l’ipocrisia e le vocette gnegne di questi due decerebrati, rispettivamente un’ex cantante zoccoletta e un ex giocatore d’azzardo, che pretendono di imporre le loro Flanderiane fisime al popolo bue. Popolo bue che, purtroppo, non inquieta nemmeno un po’. Innanzitutto perché, fin dall’inizio, si capisce benissimo la fine che rischiano di fare i due santerellini e poi perché i paesanotti sono talmente caricaturali da far sorridere: laddove la Willow di Britt Ekland seduceva con la danza, qui abbiamo una volgarissima bagassa che si monta il poliziotto italiano all’urlo di “Orlando orgasmissimo” (anche in lingua originale, eh!) oppure dei servi che starebbero benissimo in una commedia goldoniana ma che non mettono ansia per nulla, soprattutto non quando gettano gatti di pezza nei cestini della rumenta.

Orlando orgasmissimo
Si vede che Hardy ha cercato di ricreare le atmosfere della sua "creatura" ma in The Wicker Tree le canzoni (quasi tutte eseguite dalla giovane Britannia Nicols, qui al suo primo e finora unico film) sono eccessive e noiose, prive di mordente, messe lì giusto a mo' di omaggio gratuito. Un paio di idee e sequenze azzeccate ci sono, nella fattispecie quella della stanza delle "bambole", quella in cui viene decretato il destino del Laddie o il fiammeggiante finale (sebbene l'"albero" di vimini non possa competere nemmeno lontanamente con l'uomo), ma in generale sembra di guardare un horror come tanti altri, fatto di idee riciclate, cliché vecchi come la morte e, peggio, incredibili forzature della trama: laddove la gente di Summerisle, negli anni '70 e in un isolotto rurale, si dedicava al sacrificio umano perché i raccolti erano inesistenti, qui il "capovillaggio" riesce a convincere, nel 2011 badate bene, che il motivo della sterilità degli abitanti non è da ricercarsi negli scarti della sua fabbrica nucleare che si riversano nei fiumi, bensì nel fatto che gli dei sono adirati. E certo. Va bene essere circondati da paesanotti scemi, ma molti di loro hanno meno di 40 anni, che tutti quanti si bevano questa colossale mussa è troppo anche per un horror. Il mio consiglio dunque è quello di tenersi lontani da questo noiosissimo, stupido film e rimanere con l'indelebile ricordo del suo bellissimo antenato.

Del regista e sceneggiatore Robin Hardy ho già parlato qui mentre Christopher Lee, che interpreta il padre (o nonno?) di Lord Morrison lo trovate qua.

Graham McTavish interpreta Lachlan Morrison. Scozzese, ha partecipato a film come Lara Croft: Tomb Raider - La culla della vita, King Arthur, John Rambo, Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato e a serie come Numb3rs, Lost, CSI: Miami, Prison Break, Ghost Whisperer e 24. Ha 52 anni e cinque film in uscita tra cui Lo Hobbit - La desolazione di Smaug e Lo Hobbit - Racconto di un ritorno.


Clive Russell interpreta Beame. Inglese, ha partecipato a film come King Arthur, Sherlock Holmes, Wolfman, Sherlock Holmes – Gioco d’ombre, Thor: The Dark World e a serie come Zorro e Game of Thrones. Ha 67 anni e due film in uscita.


Robin Hardy aveva creato il personaggio di Sir Lachlan Morrison per Christopher Lee ma purtroppo il grande attore si era fatto male girando un altro film e il ruolo è passato a Graham McTavish, che invece era stato scritturato per interpretare Beame. L’incidente ha così impedito anche a Joan Collins, che avrebbe dovuto affiancare Lee nei panni di Lady Morrison, di prendere parte al film perché troppo vecchia rispetto a McTavish. Peccato, forse il film sarebbe stato migliore con questi due mostri sacri a gigioneggiare sullo schermo! Comunque, se The Wicker Tree vi è piaciuto non perdetevi ovviamente The Wicker Man. ENJOY!

11 commenti:

  1. Risposte
    1. Bravo, evita tu che puoi (anche perché hai già visto Il prescelto, quindi...)!

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  2. quindi è un simil sequel...interessante :)

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    1. purtroppo Arwen non è un simil sequel, cerca di ricreare inutilmente le atmosfere che furono...comunque mi associo a Babol...molto diludendo....

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    2. Arwen, ti ha già risposto il Bradipo. Purtroppo stavolta Hardy ha toppato di brutto...

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    1. Sì, meglio rimanere col ricordo del primo ed inimitabile!

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  4. Ma porco giuda... e pensa che è in preparazione un terzo episodio...

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    1. Sì sì lo so... The Wrath of Gods... ho già paura e non in senso positivo!

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  5. Eppure eri stata avvertita di tenerti lontana da remake, reboot, refresh, resequel....
    e il Dio della Fertilità Boschiva ti ha punita! ;-)
    Visto diversi mesi fa e ancora non riesco a dargli un perché!

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    1. Ahaha e devo ancora vedere Il prescelto!! Lì la punizione sarà tremenda, anzi... tremendissima!

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