lunedì 25 luglio 2011

Intervista col vampiro (1994)

Chi mi conosce sa che amo i film dedicati alla figura del Vampiro (con la V maiuscola, non le mezzeseghe twilightiane…) più di ogni altro horror, quindi non potevo non amare Intervista col Vampiro (Interview with the Vampire), diretto dal regista Neil Jordan nel 1994 e tratto dall’omonimo romanzo di Anne Rice.



Trama: Attraverso gli occhi del vampiro Louis veniamo a conoscenza della sua triste e centenaria esistenza. La “nascita” per mano del crudele Lestat, il rifiuto della propria natura, l’arrivo della piccola Claudia e il funesto incontro con altri della sua stessa razza, dalla New Orleans di fine ottocento all’America dei giorni nostri.



Intervista col vampiro è uno dei più bei film sull’argomento, secondo solo a Nosferatu e al barocco Dracula di Coppola. Purtroppo (e stranamente, almeno per me) non ho mai letto il romanzo da cui è tratto ma, a parte alcuni punti di secondaria importanza, pare gli sia fedelissimo, soprattutto nello spirito. La pellicola infatti riesce a mostrare in modo esemplare il paradosso dell’esistenza di un Vampiro, il fascino che essa esercita su chi è semplicemente umano e l’orrore di vivere un’eternità di solitudine e morte, col rischio di diventare relitti del passato mentre le epoche avanzano. Louis concede la famosa intervista al giovane David perché la sua storia venga tramandata e i suoi errori non vengano ripetuti, e lo fa quando la sua umanità e la sua scintilla di vita sono già irrimediabilmente perdute, a causa dei propri errori e della fondamentale “incapacità” del suo Maestro Lestat. Attraverso le figure dei due vampiri vediamo la Luce e la Tenebra, l’innocenza e la crudeltà, la forza e la debolezza, due opposti tenuti insieme malamente e solo grazie a quello splendido personaggio che è la piccola Claudia, eterna ed innocente bambina per Louis, degna e crudele erede per Lestat, che alla fine pagherà il prezzo del suo affetto distorto. Siamo quindi anni luce lontani sia dall’affascinante ma statica figura del Dracula di Bram Stocker e, per fortuna, anche da quell’aborto che sono i vampiri di Twilight (e pensare che all’epoca avevo la stessa età delle ragazzine odierne, ma per fortuna noi degli anni ’80 siamo cresciuti con cose nettamente migliori di quelle di ora…), un idilliaco “equilibrio” che raramente troviamo nei romanzi o nei film dedicati ai succhiasangue.



Lasciando per un attimo da parte ciò che il film racconta, è venuto il momento di dire come lo fa. La messa in scena è semplicemente perfetta, a partire dalle splendide scenografie e dai costumi di Dante Ferretti, per non parlare della colonna sonora e del trucco dei vampiri (mi ha sempre molto colpito, in special modo, quello di Brad Pitt con quello strano rigonfiamento della mascella che lo fa sembrare un cucciolo perennemente magonato, ma anche quello di Tom Cruise è splendido, soprattutto quando Lestat diventa una sorta di vecchia mummia), per finire con l’ovvia parte “horror” che, per una volta, viene utilizzata con parsimonia ed è funzionalissima alla storia. Le scene dove viene mostrato il modo in cui i vampiri si nutrono hanno lasciato il segno nell’iconografia vampirica, perché se prima il non – morto infilava le zanne solo nel collo della vittima, in Intervista col Vampiro sono i polsi la fonte principale di nutrimento, assieme ad altre zone più o meno convenzionali: Neil Jordan non indugia troppo sui particolari macabri, ma non lesina nemmeno sul gore e su immagini emblematiche (come quella ambientata nel Theatre des Vampires, con la vittima uccisa davanti a un’intera platea di spettatori) o disgustose al limite del trash (come quella dove Lestat spreme letteralmente un topo per procurare sangue a Louis).



Infine, spendiamo due parole sugli attori. Sicuramente, quello di Louis non è il ruolo migliore di Brad Pitt, che col tempo si è dimostrato in grado di interpretare personaggi assai distanti dalla solita immagine di “bello e dannato”, tuttavia in Intervista col vampiro riesce a conferire una fragilità tutta particolare al triste e anche troppo umano Louis. D’altra parte, Tom Cruise qui da decisamente il meglio di sé. Il suo Lestat è un modello di spocchiosa bastardaggine, un elegante, raffinato e aristocratico assassino, a suo modo timoroso della solitudine congenita nella sua condizione e assolutamente incapace di abbassarsi a chiedere aiuto o mostrare affetto ai suoi “figli”. Ma l’interpretazione migliore è senza dubbio quella della giovanissima Kirsten Dunst, che imprime nel cuore dello spettatore l’indimenticabile figura di Claudia: un personaggio ambivalente e difficile, in bilico tra innocenza e spietata freddezza, emblema di salvezza e dannazione nonché fulcro dell’intera esistenza vampirica di Louis (che, non a caso, davanti allo scetticismo di Armand la definisce “il suo Amore”, non la sua amante). La sua presenza, in effetti, è così fondamentale da definire il vero inizio e la vera fine di Intervista col vampiro, tanto da rendere ciò che viene prima e dopo una mera cornice. In due parole, insomma, Intervista col vampiro è un caposaldo per chiunque ami non solo il cinema horror o quello “vampirico”, ma per tutti gli amanti del cinema fatto bene, quello con la C maiuscola.



Di Brad Pitt, che interpreta Louis, ho già parlato qui, mentre Stephen Rea, qui nei panni di Santiago, lo trovate qua. Anche il bell'Antonio Banderas, che interpreta Armand, ha avuto modo di partecipare al Bollalmanacco con questo post.

Neil Jordan è il regista della pellicola. Irlandese, lo ricordo per film dei generi più disparati, come In compagnia dei lupi, High Spirits – Fantasmi da legare, Michael Collins, In Dreams e La moglie del soldato, con il quale ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura. Anche sceneggiatore e produttore, ha 61 anni e un film in uscita.



Tom Cruise (vero nome Thomas Cruise Mapother IV, manco fosse un faraone…) interpreta il vampiro Lestat. Sicuramente uno degli attori più famosi del mondo, non tra i miei preferiti (tranne quando interpreta rari ruoli comici), lo ricordo per film più o meno “storici” come Legend, Top Gun, Il colore dei soldi, Cocktail, Rain Man – L’uomo della pioggia, Nato il quattro luglio, Giorni di tuono, Cuori ribelli, Codice d’onore, Il socio, Mission: Impossible, Eyes Wide Shut, Magnolia, Vanilla Sky, Minority Report, Austin Powers in Goldmember, L’ultimo samurai e Tropic Thunder. Americano, anche produttore, sceneggiatore e regista, ha 49 anni e due film in uscita, tra cui l’ennesimo seguito di Mission: Impossible.



Kirsten Dunst interpreta la piccola Claudia. A differenza di Tommaso Crociera, lei è invece una delle attrici che preferisco in assoluto, e la ricordo per film come Il falò delle vanità, il bellissimo Piccole donne, Jumanji, Small Soldiers, Spider – Man, lo splendido Se mi lasci ti cancello, Spider – Man 2, Elizabethtown, Maria Antonietta e Spider – Man 3. Ha inoltre partecipato a serie come Oltre i limiti ed E.R. e, infine, ha a doppiato Kiki nella versione inglese di Kiki Delivery Service e Anastasia in Anastasia. Americana, anche produttrice, regista e sceneggiatrice, ha 29 anni e tre film in uscita, tra cui Melancholia, l’ultima pellicola di Lars Von Trier.



Christian Slater interpreta il giornalista Daniel. Slater è senza dubbio uno degli attori che ho avuto più modo di vedere “in azione” ed apprezzare, vista la marea di film interpretati, tra i quali ricordo Il nome della rosa, I delitti del gatto nero, Robin Hood principe dei ladri, lo splendido Una vita al massimo, Alcatraz – L’isola dell’ingiustizia, Nome in codice: Broken Arrow, Austin Powers e il geniale Cose molto cattive. Per la TV, ha partecipato ad episodi di Alias, My Name is Earl e ne ha doppiato parecchi di Robot Chicken. Americano, anche produttore e regista, ha 42 anni e dieci film in uscita.



Siccome il romanzo è stato scritto da Anne Rice nel 1973 (poi pubblicato nel ’76), l’attore che la scrittrice aveva in mente all’epoca per il ruolo di Lestat era Rutger Hauer, e si era pensato anche a John Travolta. Tuttavia la realizzazione di Intervista col vampiro è stata posticipata di vent’anni e i due attori sono diventati troppo vecchi per il ruolo, così la scelta è ricaduta, con iniziale disappunto della Rice, su Tom Cruise, anche se sarebbe stato molto più interessante vedere un Lestat interpretato da Johnny Depp. Tra le attrici in lizza invece per il ruolo della piccola Claudia (all’epoca Kirsten Dunst aveva 12 anni) c’erano la sempre validissima Christina Ricci, quella Julia Stiles che, negli anni a venire, ci avrebbe ammorbati con filmacci come Save the Last Dance o Le 10 cose che odio di te e Dominique Swain, diventata famosa qualche anno dopo per il ruolo di Lolita nell’omonimo e moscio remake del classico Kubrickiano. Scelta obbligata, invece, quella di Christian Slater, visto che Daniel avrebbe dovuto essere interpretato da River Phoenix, morto di overdose l’anno prima. Nei titoli di coda del film, infatti, si legge una dedica alla memoria del giovane attore. Di Intervista col Vampiro esiste anche un seguito del 2002, sempre tratto dai libri di Anne Rice ma nettamente inferiore, ai limiti dell’orrendo, La regina dei dannati. Dimenticatelo, e godetevi il trailer del film recensito, invece! ENJOY!

3 commenti:

  1. Ciao, complimenti per l'accurata disamina del film, su cui nella sostanza concordo in pieno. Peraltro ti consiglio di leggere il romanzo, un libro dal fascino unico, da cui è partita una saga che Anne Rice ha portato avanti per oltre trent'anni, concludendola proprio recentemente con "Blood".

    Nella miriade di film vampirici in circolazione, tra i capolavori assoluti, oltre al Nosferatu e al Dracula di Coppola, citerei senz'altro anche The Addiction di Abel Ferrara.

    Complimenti per il blog... e se vorrai ti aspetto su Cinemystic.

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  2. PS: ti aggiungo su Cinemystic nell'elenco dei siti consigliati, il tuo blog lo merita senz'altro!

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  3. Di The Addiction ho già scritto, non l'ho citato nella recensione perché è un po' "atipico" come horror sui vampiri, rispetto agli altri più classici. Più una lettura filosofica della figura del vampiro che un horror vero e proprio!
    Quanto al libro ho cominciato a leggerlo proprio in questi giorni... non mi dispiace, anche se lo stile è un po' "pomposetto" per i miei gusti.

    Grazie mille per i complimenti, sempre graditissimi!
    Verrò sicuramente a leggere il tuo blog!

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