giovedì 17 maggio 2012

Dark Shadows (2012)

Dopo una lunga attesa, sono riuscita ad andare a vedere l’ultima fatica di Tim Burton, Dark Shadows, tratto dall’omonima serie televisiva americana andata in onda alla fine degli anni ‘60.


Trama: il ricco Barnabas Collins, reo di avere rifiutato l’amore di una strega, viene trasformato da quest’ultima in vampiro e rinchiuso sottoterra per quasi duecento anni. Nel 1972 il vampiro viene casualmente liberato e si ritrova a dover affrontare un’epoca sconosciuta, i suoi disastrati discendenti e quella stessa strega che lo aveva maledetto…


Diamo innanzitutto risposta alla domanda che, da almeno un anno, affliggeva tutti i Burtonomani: Tim è tornato? Hmmmmmmnì. O meglio, avrei detto sì fino a ben oltre la metà del film. Dark Shadows comincia con un meraviglioso, gotico ed emozionante flashback che ci introduce alla vicenda e ci catapulta in una fine ‘700 non molto dissimile da quella dei meravigliosi vecchi horror in costume della Hammer. Ci troviamo davanti ad un mix quasi perfetto di regia, costumi, scenografie e musica, con un Johnny Depp intensissimo e una Eva Green perfetta nei panni della sensuale amante scornata. Il film poi vira su un registro più ironico e camp quando Barnabas si risveglia nel 1972. Se avete visto Mars Attacks! sapete sicuramente di cosa sto parlando, ovvero di un Tim Burton che abbandona la sua anima gotica e apre la fiera del modernariato dei freaks, immergendosi in un’epoca e in un’America nelle quali la “diversità” comincia ad emergere per diventare “normalità”: fricchettoni, lava lamp, esseri inquietanti ed ambigui come Alice Cooper, improbabili abiti e capigliature, droga, amore libero, movimenti per la parità dei sessi e chi più ne ha, più ne metta. In tutto questo ben di Dio regista e sceneggiatore (su cui poi torneremo) ci sguazzano e Dark Shadows prosegue mantenendo un miracoloso equilibrio tra horror, ghost story, soap opera e commedia: geniale e trashissima la sequenza in cui Barnabas e la sua vecchia amante si abbandonano al fuoco della passione distruggendo un ufficio, splendida l’immagine del fantasma di Josephine che danza attorno al meraviglioso lampadario del salone del maniero dei Collins, incredibilmente cinefilo l’arrivo di Barnabas sulla strada principale, con gli spettatori che escono da un cinema in cui si proiettano Superfly e soprattutto 1972: Dracula colpisce ancora! (film con il buon Christopher Lee, che in Dark Shadows compare in un cameo come boss dei pescatori), esilaranti i mille modi in cui il disperato vampiro cerca di mettersi a dormire. Insomma, puro divertimento vintage e visionarietà targati Tim Burton.


Questo per quanto riguarda la regia, sicuramente la cosa migliore di Dark Shadows. Anche la storia, di per sé, è interessante e scorrevole e i personaggi sono simpatici e divertenti (basta non scavare troppo a fondo ma, come ho detto, ne parliamo dopo). Neanche a dirlo, Johnny Depp è perfetto nel ruolo del vampiro fuori dal tempo, contemporaneamente gentiluomo innamorato e ironico assassino, ma stavolta viene superato di gran lunga dalla favolosa femme fatale Anjelique, brillantemente interpretata da un’Eva Green in formissima: sorrisetto affilato, sguardo da pazza, aspetto supersexy e alcune tra le battute migliori dell’intero film rendono la “povera” strega innamorata uno dei migliori  personaggi dell’universo di freaks burtoniani (basterebbe solo il momento in cui “imbavaglia” Johnny Depp con un paio di mutande in pizzo rosso per consacrarla nell’Olimpo del cult). Per quanto riguarda la famiglia Collins, se devo proprio essere sincera, a parte la meravigliosa ed enigmatica Elizabeth di Michelle Pfeiffer il resto dei componenti è un po’ sottotono: Chloe Moretz è divertente ma fin troppo rigida nelle sue movenze da ragazzina che vuole fare la vamp, il piccolo Gulliver McGrath è praticamente inesistente e Jonny Lee Miller viene cacciato a calci dal film dopo solo un’oretta (e ne parliamo, ne parliamo…). Quanto a Helena Bonham Carter e Jackie Earle Haley, è un peccato vederli rilegati a semplici caratteristi, ma sono entrambi perfetti per i loro ruoli di dottoressa e custode ubriaconi e sicuramente partecipano ad alcune delle sequenze più esilaranti dell’intera pellicola, mentre gli enormi occhioni e l’aspetto “antico” di Bella Heathcote (talmente bella sul finale, assieme a Johnny Depp, che avrebbero meritato entrambi di essere immortalati da qualche grande artista Romantico) portano quasi a dimenticare l’assoluta mancanza di carisma del suo personaggio, che in teoria dovrebbe essere uno dei principali. Il che ci porta, finalmente, a parlare dei difetti della pellicola.


Purtroppo Dark Shadows cade vittima di un pre-finale (che non rivelerò) a dir poco orrendo e attaccato alla bell’e meglio al resto della trama, un twist talmente assurdo che riesce ad agire come uno schiaffo sullo spettatore ipnotizzato dalla mirabolante e ritrovata verve burtoniana. Lo spettatore in questione, infatti, si ripiglia un attimo e comincia a porsi delle domande. A ricordare, nella fattispecie, come Seth Grahame – Green, il furbone matricolato autore di Orgoglio, pregiudizio e zombie, sia sì uno scrittore in grado di cavalcare le mode ed  imbastire una buona ed interessante trama generale, ma anche di sorvolare sui dettagli e sulla coerenza, infilando cose “ad mentula canis”, come si suol dire. E così, la maschera di perfezione di Dark Shadows comincia a creparsi come il bellissimo viso di Eva Green, quando cominciamo a pensare…  ma era il caso di liberarsi di Jonny Lee Miller in quel modo così imbecille? Cosa lo avete messo a fare il suo personaggio nel cast? Perché mai lo spettatore viene spinto a chiedersi più volte che fine abbia fatto il marito di Michelle Pfeiffer… e poi la cosa viene lasciata cadere lì? Perché, in generale, la famiglia Collins parrebbe semplicemente un’accozzaglia di pittoreschi figuri appena abbozzati tanto per dare colore? Perché l’interessante passato di Vicky viene accennato e poi lasciato lì a languire? Perché il finale viene tirato via di corsa, come se tutti avessero fretta di tornare a casa, e chiuso giusto con un paio di battutine ad effetto? Insomma, riflettendoci bene Dark Shadows è come una di quelle partite di calcio dove i giocatori fanno dei numeri della madonna ma poi, gira che ti rigira, palle in rete ne mandano poche o nessuna. Però è anche la dimostrazione di come Tim Burton non sia ormai privo di cose da dire, anzi. Gli basterebbe tanto così per regalarci un film degno dei suoi antichi fasti. Nella fattispecie, il tanto così sarebbe prendere Seth Grahame – Green e seppellirlo vivo, lasciandolo sottoterra per almeno duecento anni. Voi però non aspettate così tanto e andate a vedere Dark Shadows perché, a prescindere da queste imperfezioni, merita davvero.


Del regista Tim Burton, Johnny Depp (Barnabas Collins), Michelle Pfeiffer (Elizabeth Collins Stoddard, personaggio presente anche nella serie originale), Chloe Moretz (Carolyn Stoddard, un po' più adulta nella serie e "fulcro" di molteplici storie d'amore), Helena Bonham Carter (Dr. Julia Hoffman, presente anche nella serie, solo che lì era una dei più fedeli alleati di Barnabas), Jackie Earle Haley (Willie Loomis, che nella serie originale era colui che liberava Barnabas e diventava suo schiavo) e Christopher Lee (Clarney) ho già parlato nei rispettivi link.

Eva Green (vero nome Eva Gaelle Green) interpreta Anjelique Bouchard. Francese, la ricordo per film come The Dreamers - I sognatori e Casino Royale. Ha 32 anni e un film in preparazione, 300: Battle of Artemisia.


Jonny Lee Miller (vero nome Johnathan Lee Miller) interpreta Roger Collins, personaggio già presente nella serie originale. Figliuole, lo ricordate quel figo di Sick Boy in Trainspotting? Un po' più calvo e un po' più brutto, ma eccolo qui! Tra gli altri suoi film ricordo Dracula's Legacy - Il fascino del male, Melinda e Melinda e Aeon Flux - Il futuro ha inizio, inoltre ha partecipato alle serie Doctor Who e Dexter. Inglese, ha 40 anni e due film in uscita.


Bella Heathcote interpreta Victoria Winters (presente come governante anche nella serie ma un po' diversa dalla versione del film) e il fantasma Josette. Australiana, ha partecipato al film Acolytes e In Time. Ha 24 anni e un film in uscita.


Tra gli altri attori che compaiono nella pellicola, segnalo il piccolo Gulliver McGrath (David Collins, altro personaggio mutuato direttamente dal vecchio telefilm), già comparso in Hugo Cabret, e ovviamente la presenza, come ospiti dell'happening, di alcuni membri del cast originale della serie Dark Shadows: oltre all'immancabile Jonathan Frid, il "vero" Barnabas Collins, compaiono anche Kathryn Leigh Scott (il cui personaggio, Maggie Evans, era in realtà la donna molto somigliante alla Josette amata da Barnabas, non Victoria), Lara Parker (l'Anjelique originale) e David Selby (Quentin Collins, personaggio che nel film non compare). Mi sembra una soap un po' complicatussa ma personalmente cercherò di recuperare Dark Shadows nell'immediato futuro, giusto per poter fare un confronto. ENJOY!




17 commenti:

  1. La serie regolare ( o meglio una gothic soap opera, l'unica mai prodotta) è durata per anni, trasformandosi spesso e stravolgendo i ruoli dei personaggi, il caso più eclatante è stato proprio quello di Victoria Winters, inizialmente, prima dell'arrivo di Barnabas Collins era lei la protagonista, in seguito il personaggio è scomparso. Per questo credo, che Burton abbia semplicemente seguito gli stravolgimenti della serie nella costruzione del suo film.
    Ciao.

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    1. La serie regolare vorrei davvero vederla, sembra molto interessante e con 300 twist differenti.
      Il personaggio cinematografico di Victoria, però, da quello che ho potuto capire leggendo qui e la la trama della serie, è un mix tra Victoria Winters e Maggie Evans... poi, sicuramente, immagino che nel cuore del pubblico sia rimasto essenzialmente Barnabas, ecco perché Burton ha puntato molto su questo personaggio.

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  2. Finalmente l'hai visto e ne posso parlare. :D
    A me è poco piaciuto, diciamo con un voto soggettivo di 5. Su alcuni personaggi, bambino specialmente hai detto bene, ho pensato anch'io la stessa cosa di Nick, forse era per seguire la serie, ma nel film ha poco funzionato. Con David parevano doversi vedere cose straordinarie e poi si è perso.
    Seconda cosa: l'ironia mi è sembrata un filo più spostata verso un pubblico di età minore, forse anche in questo caso c'è l'impostazione della serie di mezzo, ma qualche battuta era veramente sull'infantile andante.
    E, in argomento, molto edulcorato! Avrebbe potuto osare molto di più sugli elementi gore! L'originale è di cinquant'anni fa, si doveva rimanere per forza su quei limiti? Il caro Burton non si mai fatto problemi in questo senso.
    Sempre in argomento: non è questione di Depp e moglie riproposti, secondo me è proprio sua intenzione lanciare personaggi paraculistici, che affascinano... Però chi? A questo punto principalmente le gothic girl di 16 anni con la borsa di Nightmare Before Christmas, perché più che essere "forti" nel film mi sembrano più da "vendere", spesso con quel tipo di gusto che fa più presa verso gli adolescenti. Alice, in questo senso, è stata peggio ancora.
    Comunque, appunto finale: fotografia, anche se di rimando, sempre grande (e non è stata curata da lui), citazioni, culto del vintage, amore sincero per l'horror, c'è tanta carne al fuoco.
    Solo che, fotografia, come detto, non sua, montaggio neanche, soggetto neanche, sceneggiatura neanche, scenografia idem, stessa cosa per i costumi (cose elencate anche perché qualcuna è il punto forte del film). Quanto c'è di Burton a questo punto?

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    1. E allora parliamone! ^^
      Non avendo mai visto la serie, se non per qualche spezzone tratto qui e là, non posso ovviamente fare paragoni ma mi è sembrato che l'ironia fosse praticamente assente, quindi nel film tra colori, camp, kitsch e bizzarrie assortite direi che si sono molto distaccati dall'atmosfera della soap. Non direi però che si siano abbassati a fare un prodotto più per un pubblico infantile, visto che comunque Barnabas è un personaggio molto negativo, per quanto simpatico. Vero è che il gore manca, ma non è mai stata una caratteristica fondante dei film di Burton, anzi.. forse giusto ne Il mistero di Sleepy Hollow.
      Quanto al lanciare personaggi "paraculi", forse è solo perché i personaggi in questione piacciono al regista. E a pensarci bene, in questo Dark Shadow non c'è un solo personaggio, a mio avviso, in grado di fare presa su un pubblico vasto, a differenza appunto di Alice: un esempio su tutti, Barnabas Collins è difficile da eleggere a "idolo" per delle adolescenti, non ha praticamente nulla del romanticismo gotico di Edward (mani di forbice, ovvio XD) o Jack, quindi stavolta non penserei ad una mera ricerca del successo commerciale.
      Di Burton, quindi, rimane la passione e la voglia di portare al cinema un altro suo idolo dell'infanzia e dell'adolescenza e la sicura supervisione generale.

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    2. Forse è involontariamente venuto fuori per un pubblico infantile, tanto da avere trovato addirittura più maturo Alice.
      Sui personaggi: anche quelli negativi anno assai presa: vedi quelli di Alice, di Sweeney Todd, ecc. Ormai Depp è idolo anche se lo proponi sporco di cacca, già proliferano imitatori di Barnabas per tutto il web di, uomini e donne. La strega poi, avrà mandato in visibilio giovani e meno giovani.
      Sul gore, è vero che non c'è mai stato in abbondanza, ma stavolta si è proprio evitato: un volo da una scogliera non crea un cadavere affascinante! Fantasia e magia del cinema che cambia la realtà, OK, ma in Sweeney quando si tagliava una gola un accenno di quello che dovrebbe succedere realmente c'era.
      Sul finale concordo, Burton è un appassionato e vuole rispolverare vecchi classici, e gliene rendiamo sicuramente merito! :)

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    3. Alice secondo me era proprio un ibrido uscito troppo stupido per un pubblico adulto e troppo adulto per un pubblico infantile... insomma, 'na ciofechetta.
      Sui personaggi, sicuramente ad Halloween ci sarà in giro pieno di gente travestita da Barnabas o da qualsivoglia altro personaggio della pellicola (m'ammazzo se non ci sarà la coppietta che riproporrà l'amore eterno tra Barnabas e la fidanzata...), però pensavo proprio al merchandising: i gadget di Alice, come quelli di TNBC sono vendibilissimi ad un pubblico di adolescenti o giovani adulti, ma Dark Shadows secondo me è poco "portabile", più camp che chic o gotico.
      E per Sweeney Todd, doveva per forza essere grandguignolesco, e che cappero! Se Burton avesse tolto il sangue dalle scene più cruente sarebbe risultato poco teatrale :PPP

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    4. Sicuramente meno "portabile" in confronto ad Alice, certo, ed anche meno rispetto ad altri, vero!
      Ti ho fatto un esempio dove il gore era quasi (magari si poteva staccare al momento giusto) necessario, eheh, giusto, però qui ho avuto proprio l'idea di auto edulcorazione. Forse, come detto, per ricreare i tempi Sessanta o per imposizioni di produzione, non so. Ma alla fine si parla di un dettaglio, è proprio l'idea generale a essermi sembrata meno adulta. Voluto? Magari sì, ma non messo in chiaro dall'inizio.

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    5. Sicuramente gli amanti tout court della soap non so quanto avranno gradito questa drastica virata sull'ironico, ma tant'è: Burton ci ha (quasi) sempre abituati ad un gotico e un orrore "giocati", dove l'ironia, magari anche solo a piccole dosi, era sempre presente.
      Che poi, con l'età, magari tenda a coinvolgere di più il target dei figlioli!!

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    6. L'orrore burtoniano è un tutt'uno con l'infanzia, si sa, ma stavolta più che ironia in più o riversata troppo verso la bassa età, mi è sembrato che fosse un filo più tiepidina, specialmente nei dialoghi, qualche battuta un filo stupidina. Sapeva essere ironico anche Edward, Sweeney, Beetlejuice e tanti nei corti; sarà davvero che questa volta non è stato padrone di soggetto e sceneggiatura e la causa è quella...

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  3. beh, se non altro sembra meglio di alice... :)

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    1. E per fortuna, aggiungerei... anche se non ci voleva poi molto a far meglio :PP

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  4. Bene o male hai espresso le mie stesse perplessità a me è sembrato una sorta di "vorrei ma non posso" e mi è persino sembrato che Tim non si sia impegnato poi granchè.
    Però nonostante tutto un paio di scene mi hanno divertito parecchio e mi riferisco alla scena dell'amplesso e quella con gli Hippies sulla spiaggia.
    Film interessante ma un pò troppo leggerino per i miei gusti,saluti.:-)

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    1. Sicuramente è un film molto divertente, ma il buon Tim può fare di più.
      Diciamo che siamo sulla buona strada per ritornare agli antichi fasti ^^

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  5. L'ho visto e concordo con la recensione. Anche se non è un Tim Burton brillantissimo comunque è risultato decisamente piacevole.
    La svolta comica non mi è neanche dispiaciuta più di tanto, anzi l'ho trovata abbastanza azzeccata, specialmente su alcuni particolari, tipo la richiesta di consulenza sentimentale alla teen-ager o la già citata scena della ricerca di un adeguato giaciglio per il vampiro. Quello che più mi ha disturbata sono stati l'assenza scenica di Victoria (continuavo a sperare che mostrasse un po' di personalità), il finale campato via (ma temo sia fatto appositamente per un sequel) e il fatto che Barnaby, dopo essere stato rinchiuso per tanti anni sottoterra, non mostrasse neanche un briciolo di squilibrio mentale.

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    1. La svolta comica non è dispiaciuta nemmeno a me se dovessi dire, sicuramente una versione troppo fedele alla soap sarebbe stata pesantissima.
      Anche io però ho trovato troppo fatto a tirar via il personaggio di Victoria (diamine, Anjelique la surclassava, non ci sarebbe stata storia!!!) e ovviamente il finale... peccato davvero ma, come ho detto, secondo me lì la colpa non è di Burton.

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  6. "ad mentula canis"...quoto in pieno ahahahaha!poteva essere un grande film e invece ne è venuta fuori una cosetta innocua da replica televisiva del sabato pomeriggio. peccato.

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    1. Peccato davvero, ma sicuramente Burton è sulla giusta strada per il recupero, quindi attendo fiduciosa!!

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