martedì 5 luglio 2016

Bollalmanacco On Demand: Requiem For a Dream (2000)

Quanto siete dolci. Le richieste al Bollalmanacco On Demand si dividono tra esempi di alto cinema trash (ed ogni riferimento ad Obsidian è PURAMENTE casuale) oppure roba che mi prostra a terra per settimane, costringendomi a versare copiosi fiumi di lacrime. A quest'ultima categoria appartiene Requiem for a Dream, diretto e co-sceneggiato nel 2000 da Darren Aronofsky partendo dal romanzo Requiem per un sogno di Hubert Selby nonché richiesto da Arwen Lynch di La fabbrica dei sogni. Il prossimo film On Demand sarà Amadeus e io già fremo d'ignoranza... ENJOY!


Trama: il giovane Harry, la fidanzata Marion e l'amico Tyrone cercano di farsi strada tra gli spacciatori newyorchesi, distribuendo e facendosi di droga, mentre l'anziana madre di Harry, Sara, combatte invano la solitudine tentando di dimagrire per partecipare ad un ambito spettacolo televisivo...



A qualcuno queste parole non suoneranno nuove ma, a costo di ripetermi citerò paro paro un commento postato sulla mia pagina Facebook personale: "Sì, delirante, assurdo, bla bla bla... Ci fosse stata UNA persona che mi avesse detto che avrei pianto come un'imbecille" dopo la visione di Requiem for a Dream. Ma non l'avete ancora capito che sono una creatura sensibilissima, soprattutto alla mia veneranda età di 35enne, nella quale sento arrivare la solitudine e financo la morte per vecchiaia? Io mi aspettavo una roba sragionata come Il teorema del delirio, qualcosa di metaforico come Il cigno nero, non la versione malinconica di Trainspotting, con l'aggravante aggiunta della vicenda di una povera signora abbandonata dal figlio e talmente oppressa dalla solitudine da doversi attaccare alle false speranze offerte da uno show televisivo. Magari anche io dovrei documentarmi prima di affrontare certe pellicole o magari dovrei leggere meglio tra le righe del titolo: d'altronde il film di Aronofsky è davvero il requiem per la morte di quattro sogni metropolitani, sconfitti dalla fredda realtà al punto che l'unico modo di afferrarli è quello di addormentarsi per sempre (nella morte, nella follia, fate voi) o c'è il rischio che diventino degli incubi. Il problema è che se il sogno toccasse solamente chi lo brama, forse la questione potrebbe concludersi senza troppi danni, mentre purtroppo Requiem for a Dream racconta di quattro sogni intrecciati, l'esito positivo o negativo dei quali influenza direttamente quelli degli altri. Harry e Tyrone sognano di farsi un nome (e dei soldi) smerciando droga, Marion sogna una vita idilliaca al fianco di Harry, lontana dai genitori e senza bisogno di dipendere da loro (la conditio sine qua non però è che il ragazzo faccia i soldi), Sara sogna infine che il figlio possa avere un buon lavoro e una famiglia felice, così da poter affrontare con orgoglio e speranza la terribile solitudine della vecchiaia (ma per far avverare il suo sogno Harry deve perseguire il proprio, lasciandola sempre più sola e in balia di una chimera d'accatto). Apparentemente, il mezzo per l'ottima riuscita di tutte queste speranze è la droga, che purtroppo è anche e soprattutto una terribile arma a doppio taglio capace di rendere il mondo idilliaco per un po' prima di pugnalare brutalmente alle spalle trascinando le persone nell'abiezione più impensabile ed infrangendo tutte le loro illusioni.


Il cattivissimo Aronofsky palleggia con abilità le due facce di questa fuga dalla realtà dei quattro protagonisti, alternando momenti di puro idillio amoroso/familiare, con sequenze baciate dal sole in cui Harry e Marion vivono appieno il loro amore quasi adolescenziale e Sara diventa la "diva" del quartiere, curata e riverita da tutte le sue anziane amiche, ad allucinanti momenti da incubo caratterizzati non solo da un fortissimo senso del grottesco (il frigorifero "assassino", le rozze fattezze di Big Tim, di cui viene inquadrato soprattutto il sorriso predatorio, i volgari capelli rossi di cui fa mostra Sara nelle sue allucinazioni, il delirante pubblico del concorso a premi sono solo alcuni esempi) ma anche da una terribile malinconia e da un senso di annullamento definitivo, che mostra i protagonisti sempre più disperati e preda delle loro insane ambizioni. A fare da ironico ed amaro corollario sono le rapide sequenze in cui i personaggi assumono droga, caratterizzate da suoni in grado di palesare l'automatismo delle azioni e la conseguente, incosciente facilità con la quale Harry e gli altri gettano nel cesso la propria esistenza, più o meno inconsapevolmente. La bravura degli attori si sposa alla perfezione con questa crudele bellezza formale ricercata dal regista; accanto ai bravissimi e giovanissimi Jared Leto, Jennifer Connelly (entrambi all'apice della bellezza) e Marlon Wayans spicca una Ellen Burstyn che all'epoca aveva giustamente ricevuto la nomination all'Oscar come miglior attrice protagonista, ahimé strappatole da Julia Roberts per Erin Brokovich; il personaggio della Burstyn, con la sua fragilità emotiva e il bisogno disperato di riempire il vuoto all'interno della famiglia attraverso programmi televisivi ripetuti fino allo sfinimento, buca lo schermo e raggiunge con violenza il cuore dello spettatore facendolo sanguinare, costringendolo a testimoniare impotente mentre gli occhi dell'attrice si fanno sempre più spaventati e folli. Intanto, mentre scrivo a me viene sempre più il magone quindi mi fermo qui e, dopo aver degnamente ringraziato Arwen per la richiesta, vi consiglio di sorvolare sulla natura sproloquiante di questo post e di recuperare uno dei film più belli di sempre!


Del regista e co-sceneggiatore Darren Aronofsky ho già parlato QUI. Ellen Burstyn (Sara Goldfarb), Jared Leto (Harry Goldfarb), Jennifer Connelly (Marion Silver), Ben Shenkman (Dr. Spencer) e Keith David (Big Tim) li trovate invece ai rispettivi link.

Marlon Wayans interpreta Tyrone C. Love. Americano, lo ricordo per film come Scary Movie - Senza paura, senza vergogna... senza cervello!, Scary Movie 2 e Ladykillers. Anche sceneggiatore, produttore e regista, ha 44 anni.


Christopher McDonald interpreta Tappy Tibbons.  Americano, ha partecipato a film come Grease 2, Thelma & Louise, Due irresistibili brontoloni, Flubber - Un professore tra le nuvole, The Faculty, L'uomo che non c'era, Spy Kids 2 - L'isola dei sogni perduti, Broken Flowers, Superhero - Il più dotato fra i supereroi e a serie come Hunter, Supercar, Ai confini della realtà, Quell'uragano di papà, Medium, I Soprano, Numb3rs e Broadwalk Empire; come doppiatore, ha lavorato per la serie Kim Possible. Anche produttore e regista, ha 61 anni e sei film in uscita.


Neve Campbell era stata la prima scelta per il ruolo di Marion ma l'attrice ha declinato dopo avere saputo che avrebbe dovuto girare scene di nudo. Detto questo, se Requiem for a Dream vi fosse piaciuto recuperate Perfect Blue di Satoshi Kon (anime citato nella scena in cui Marion urla all'interno della vasca) e ovviamente Arancia Meccanica e Trainspotting. ENJOY!



16 commenti:

  1. Mi incuriosisce non poco,anche se emotivamente potrebbe essere un pò "troppo" per me!
    (che frigno pure con le pubblicità XD )

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    1. Davvero non lo hai mai visto? E' splendido, ti passa in un lampo e il finale beh... cascate del Niagara! Forse sono io che l'ho visto in una giornata di debolezza da febbre alta ma alla fine ero magonata come non mai!

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  2. Da profana della cinematografia, posso dire che questa pellicola ha emozionato fortemente anche me, lascandomi in uno stato di shock post-visione: direi che il regista è decisamente riuscito nel suo intento.
    A me è dispiaciuto molto per la mamma.... Mi auguro, un giorno, di non finire anche io così! :D
    Ultima riflessione "tecnica" prima di salutarti: Jared Leto, un gran gnocco.

    Buona giornata
    Enza

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    1. Infatti è la Burstyn che ha scatenato in me il magone peggiore, quello che ha dato seguito al pianto a fontana che mi ha accompagnata per tutti i titoli di coda. Povera donna.
      E sì, Jared gnocco davvero, come anche la Connelly: perfetti insieme!

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  3. Sono anni che vorrei vederlo ma ogni volta che tiro fuori il proposito il mio ragazzo cerca di dissuadermi, secondo lui è troppo forte per me e mi sa che ha ragione.... ma tanto prima o poi lo so che cedo e mi faccio del male! :b

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    1. Beh, indiscutibilmente è un film pieno non solo di scene "forti" (necrosi, sesso esplicito, sangue) ma proprio di concetti angoscianti, che è la cosa peggiore. Però almeno una volta nella vita val la pena vederlo!

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  4. aaaaaaaaah ti è piaciuto, e io che credevo t'avesse deluso ^_^

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    1. No, è solo che ci metto tanto a soddisfare le richieste :P

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  5. Nonostante ho ancora dei dubbi su Darren Aronofsky, devo ammettere che è eccezionale a colpire lo spettatore con l'inquietudine. Per il resto, Requiem for a Dream è davvero un film eccezionale.

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    1. Al momento Aronofsky non mi ha mai delusa quindi voto dieci e massima stima a lui!! :D

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  6. Un altro film di culto, di un regista fuori del comune, ti quoto in toto.

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    1. Un peccato che ci abbia messo così tanto a scoprire questo capolavoro!

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  7. Non so se potrei vederlo, probabilmente starei malissimo. Di sicuro andrebbe scelto il momento giusto.

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    1. Io dubito lo riguarderò a breve. Emotivamente è devastante.

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