giovedì 31 gennaio 2013

(Gio)WE, Bolla! del 31/01/2013

Siccome oggi sarebbe dovuto uscire il terzo film che aspettavo con più trepidazione questo mese, ovvero Les Misérables, è da qualche tempo che mi diletto col libro di Victor Hugo da cui hanno tratto il musical. Stamattina mi alzo tutta garrula, controllo il sito del multisala... e scopro che al Multisala Diana di Via Brignoni 1, Savona, il film non è  proprio uscito. E non è nemmeno più nell'elenco delle programmazioni future. Se non bastano nemmeno più i nomi di attori come Hugh Jackman e Russell Crowe, le nomination all'Oscar e l'ispirazione dal musical più famoso di Broadway per fare uscire un film in Italia mi chiedo poi perché vengano condannati la pirateria, la pesca nei torrenti, il muletto e quant'altro. Permettetemi di dire molto francesemente "fanculo" e di passare oltre. ENJOY!

The Impossible
Reazione a caldo: non ho reazioni oggi. Sono ancora scioccata dal fatto che abbiano snobbato Les Misérables
Bolla, rifletti!: di questo film ho già parlato qui. The impossible mi sembra un film talmente angosciante che potrebbe rivelarsi o un insostenibile drammone familiare oppure un capolavoro. Propendo più per la seconda ipotesi ma in ogni caso credo che andrò a vederlo.


Looper
Reazione a caldo: giusto l’adorato Bruce potrebbe tirarmi un po’ su il morale…
Bolla, rifletti!: quando si parla di viaggi nel tempo e conseguenti paradossi bisogna già entrare nei cinema preparati ad avere mal di testa per parecchi giorni a venire. La premessa che un killer venga mandato nel passato per uccidere sé stesso mi porta già parecchi interrogativi prima ancora di vedere il film, ma in ogni caso vista l’accoppiata vincente Willis/Gordon-Levitt andrò a vederlo senza indugio.


L’ultima sfida
Reazione a caldo: cioè, avete preferito questa troiata a Les Miserables?????
Bolla, rifletti!: è troppo, il mio cuore ormai è spezzato. Se volete un’opinione su questo film andatevela a leggere qui, sono troppo disgustata per aggiungere altro. Anzi no, aggiungo ancora una cosa: I don’t wanna live on this planet anymore.

Speravo nel cinema d’élite, lo giuro. Avrei fatto la tessera ARCI a costo di usarla una volta sola e poi mai più. E invece delusione grande anche su questo fronte…


La scoperta dell’alba
Reazione a caldo: no, non me la sento…
Bolla, rifletti!: tratto da un romanzo di Walter Veltroni (!!!!) la trama mi ricorda o Segnali dal futuro o quella di un racconto breve di Stephen King di cui adesso non mi sovviene il titolo. Una telefonata che da il via ad un misterioso ritorno al passato… mah. Niente, via, via anche questo, già sopporto poco il cinema italiano figuriamoci oggi che sono in lutto!

mercoledì 30 gennaio 2013

X-Men 2 (2003)

Continua l'epopea cinematografica dedicata ai mutanti Marvel! Oggi parlerò di X-Men 2 (X2), diretto nel 2003 dal regista Bryan Singer.


Trama: questa volta gli X-Men sono costretti ad allearsi con Magneto e Mystica per combattere il colonnello William Stryker, uno scienziato militare intenzionato a sterminare ogni mutante sulla faccia della Terra...


Tre anni dopo il deludente X-Men, tocca a questo X-Men 2 tirare un po' su la qualità dei film "mutanti". Se il suo predecessore, infatti, pativa la presenza di personaggi stereotipati e assolutamente incapaci di far provare allo spettatore qualsivoglia emozione, qui gli sceneggiatori si sono dati da fare per rendere sia la vicenda che i suoi protagonisti un po' più vicini allo spirito del fumetto, creando così una storia abbastanza coinvolgente che è persino riuscita a commuovermi un po' sul finale. Nel corso del film abbiamo così l'occasione di apprezzare delle sequenze molto interessanti e ben costruite, che mostrano una Tempesta combattuta tra il suo essere eroina e il naturale odio provato per chi vorrebbe la morte di tutti i mutanti, un giovane Uomo Ghiaccio costretto a fare "outing" e confessare ai genitori di essere diverso, per finire con un Charles Xavier assolutamente alla mercé dei suoi enormi e pericolosissimi poteri. A questi vecchi personaggi se ne aggiungono ovviamente di nuovi che, per una volta, arricchiscono la pellicola anziché diventare dei vuoti contentini per i fan: magistrale l'introduzione di Nightcrawler, uno degli X-Men più amati dai lettori, naturalmente disprezzato per il suo aspetto demoniaco ma dotato di grandissima carità cristiana ed incredibile gentilezza, ma anche il nuovo villain, il terribile e spietato William Stryker (che nei comics era un fanatico religioso mentre nel film è un freddo militare), dà dei punti a Magneto e alla sua Confraternita per come riesce a creare un persistente senso di tensione e di tragedia incombente. Sempre perfetto Hugh Jackman nei panni di Wolverine, che viene reso più consapevole del suo ruolo come X-Man e contemporaneamente outsider alla ricerca delle sue dolorose origini, inoltre questa volta qualche punto in più lo conquista anche Jean Grey, meno "gatta di marmo" rispetto al capitolo precedente (Ciclope no, non riesce a scrollarsi di dosso la sua fondamentale inutilità).


La storia di X-Men 2 si basa vagamente sulla graphic novel L'uomo ama, dio uccide di Chris Claremont, pietra miliare della storia mutante che introduce appunto il personaggio di William Stryker, e prosegue il discorso già cominciato in X-Men, approfondendolo: nel primo film la divisione tra mutanti buoni e malvagi era netta, nel sequel vengono rimescolate le carte in tavola e la giustificabile paura nei confronti del diverso si trasforma in cieco odio. La crociata di Magneto diventa così il "male minore" e ovviamente il sedicente Signore del Magnetismo riesce ad attirare a sé chi, come Pyro, vorrebbe reagire con violenza davanti ad un odio incomprensibile, mentre chi riesce ancora a sopportare e porgere l'altra guancia, come Nightcrawler, trova la sua ragion d'essere nell'idea di pacifica convivenza degli X-Men, un cammino che troppo spesso si rivela difficile, pericoloso e non privo di vittime "sacrificali". Per quanto riguarda gli eventi narrati, la pellicola pone le basi per quello che sarà l'ultimo capitolo della trilogia, quindi lascia in sospeso parecchi quesiti (non viene chiarito del tutto il mistero delle origini di Wolverine) e semina altrettanti indizi che all'epoca avevano fatto drizzare le orecchie ai fan che conoscevano le saghe dei mutanti Marvel (l'uccello di fuoco sul finale, per esempio), ma per il resto è abbastanza fruibile come film a sé stante, anche per i neofiti che non hanno mai letto un comic degli X-Men.


Veniamo ora alla parte tecnica. Premesso che a me, da pignola quale sono, il trucco di Nightcrawler fa a dir poco schifo (demonio blu e pelosetto ma tutto sommato un bel figliolo mi viene trasformato in un mostro liscio come un puffo e dai denti scompagnati? Ma ARGH!!), la bravura di Alan Cumming lo rende comunque guardabile e sopportabile, quasi realistico. I parrucchieri hanno capito che l'acconciatura di Tempesta era un insulto al personaggio e l'hanno leggermente migliorata e i responsabili della CG sono riusciti a conferire un tocco di naturalezza anche agli occhi bianchi della Dea Africana, impegnandosi contemporaneamente per offrire allo spettatore una spettacolare resa dei poteri di tutti i mutanti coinvolti. Le scene d'azione questa volta non sono risicate (e risibili) come in X-Men ma regalano qualche soddisfazione, soprattutto nel corso dell'assalto alla Scuola per giovani dotati, nello scontro tra Mystica e i soldati di Stryker e in quello finale tra Wolverine e la new entry, ahimé poco sfruttata, Lady Deathstrike. Molto bella anche la resa visiva di Cerebro e della sua controparte negativa, inoltre è sempre apprezzabile l'idea di incarnare la pura malvagità in un'innocente ragazzina. Insomma, questa volta i pro sono più dei contro e sicuramente X-Men 2 è un ottimo esempio di sequel che supera la pellicola originale.


Del regista Bryan Singer, Patrick Stewart (Prof. Charles Xavier), Hugh Jackman (Logan/Wolverine), Ian McKellen (Erik Lehnsherr/Magneto), Halle Berry (Ororo Munroe/Tempesta), Famke Janssen (Jean Grey), James Marsden (Scott Summers/Ciclope), Anna Paquin (Marie/Rogue), Rebecca Romijn (Raven Darkholme/Mystica), Brian Cox (William Stryker), Bruce Davison (Senatore Kelly) e Shawn Ashmore (Bobby Drake/Uomo Ghiaccio) ho già parlato nei rispettivi link.

Alan Cumming interpreta Kurt Wagner/Nightcrawler (ruolo che ha ottenuto a scapito del povero Neil Patrick Harris, che non conosceva il tedesco). Scozzese, ha partecipato a film come Goldeneye, Emma, Spice Girls – Il film, Eyes Wide Shut, Titus, Spy Kids e a serie come Mr. Bean,  Una famiglia del terzo tipo e Sex and the City. Come doppiatore, ha lavorato per le serie Leone il cane fifone, Robot Chicken e per i film Garfield: il film e I Puffi. Anche sceneggiatore, produttore, regista e compositore, ha 47 anni e tre film in uscita, tra cui I Puffi 2.


Aaron Stanford interpreta John Allerdyce/Pyro.  Americano, ha partecipato a film come La 25ma ora, Le colline hanno gli occhi, X-Men – Conflitto finale e a serie come Numb3rs e Nikita. Anche produttore, ha 36 anni.


Kelly Hu (vero nome Kelly Ann Hu) interpreta Mariko Oyama/Lady Deathstrike. Ve la ricordate, negli anni ’80, la giapponesina Kaori che parlava “pocopoco” l’italiano ma in compenso si sfondava di Philadelphia? In realtà la signorina era nata alle Hawaii e dopo queste prodezze su suolo italico ha partecipato a film come Venerdì 13 parte VIII: Incubo a Manhattan,  Il re scorpione e a serie come Genitori in blue jeans,  21 Jump Street, Raven, Melrose Place, Renegade, Sentinel, Nash Bridges, Più forte ragazzi, CSI: NY, Numb3rs e CSI: scena del crimine; come doppiatrice, ha lavorato nelle serie Robot Chicken e Phineas and Ferb. Ha 44 anni e due film in uscita.


Come avrete già avuto modo di evincere, X-Men 2 segue X-Men e precede X-Men - Conflitto finale, mentre dalle costole della serie hanno avuto origine i due spin-off X-Men: Le origini - Wolverine e X-Men: L'inizio a cui presto seguiranno The Wolverine (in uscita in Italia a giugno 2013) e X-Men - Giorni di un futuro passato, che dovrebbe essere pronto per il 2014. Nell'attesa, se il film vi fosse piaciuto consiglio la visione di Hellboy, Spiderman, Darkman e dei Batman di Tim Burton. ENJOY!


L'angolo del Nerd (o del gnégnégné, fate voi): 

Nel film compaiono brevemente altri mutanti, per non parlare poi dell’elenco di nomi eccellenti presenti nei files di Stryker. Oltre a Jubilee e Shadowcat, già apparse nel film precedente seppur interpretate da altre attrici, in X-Men 2 troviamo infatti:
Piotr "Colosso" Rasputin: mutante russo in grado di trasformare la sua pelle in acciaio organico, faceva parte della seconda generazione degli X-Men assieme a Wolverine, Tempesta, Banshee, Nightcrawler e il defunto Thunderbird. Nelle storie pubblicate attualmente in Italia milita ancora negli X-Men ma è stato posseduto dal demone Cyttorak e trasformato nel nuovo Fenomeno (personaggio che comparirà nel film X-Men  - Conflitto finale), cosa che lo ha portato a lasciarsi per l'ennesima volta con l'eterna fidanzatina Shadowcat.
Theresa O’Rourke Cassidy/Syrin: Irlandese, figlia del defunto X-Man Banshee (che troviamo adolescente nel film X-Men – L'inizio), è dotata come lui di un urlo sonico che le consente di volare. Nelle storie pubblicate attualmente in Italia milita nel supergruppo investigativo X-Factor, che tra l’altro vanta una delle collane meglio scritte di tutto il panorama dei comics.
Artie: Il ragazzino che nel film mostra la lingua biforcuta, nei comics è in realtà un bambinetto color rosa confetto, leggermente deforme, muto e con l’abilità di proiettare i suoi pensieri come se fossero ologrammi. Al momento dovrebbe essere senza poteri, perso chissà dove, in attesa che qualche scrittore si ricordi di lui.

Tra le varie libertà che si sono presi gli sceneggiatori (contiene qualche SPOILER):
- William Stryker, come si è detto, non è "nato" come militare ma come fanatico religioso a capo dei Purificatori, umani convinti di dover sterminare i mutanti. Il signore non è mai stato coinvolto nel progetto Arma X che ha infuso l'adamantio nello scheletro di Wolverine, inoltre ha ucciso il proprio figlio appena scoperta la sua natura di mutante. I poteri dell'inquietante Jason, così come il suo nome, sono infattamente ispirati a Mastermind, nemico storico degli X-Men in grado di generare illusioni telepatiche.
- Lady Deathstrike, invece, è MOLTO legata a Wolverine. Giapponese, figlia dello scienziato che aveva inventato il processo per legare l'adamantio alle ossa e convinta che il buon Wolvie avesse rubato i progetti del padre, la fanciulla col tempo è diventata un cyborg artigliato con la fissa perenne di far fuori il nostro eroe.
- La (prima) morte e conseguente trasformazione di Jean Grey in Fenice - entità cosmica allo stesso tempo portatrice di rinascita e distruzione, blah blah blah -  è avvenuta nei comics dopo un rocambolesco viaggio di ritorno dallo spazio. L'intera questione è talmente camurriosa e fondamentale per la continuity Marvel che, pur essendo cominciata negli anni '70, continua a far sentire i suoi strascichi ancora ai giorni nostri. Per dire, sta alla base del recentissimo crossover Avengers vs X-Men.








martedì 29 gennaio 2013

X-Men (2000)

Su questo blog ho già parlato di X-Men: Le origini - Wolverine e X-Men: L'inizio, ma mai dei loro precursori, il primo dei quali è X-Men, diretto nel 2000 dal regista Bryan Singer. Comincerò oggi e proseguirò con l'intera trilogia, approfittando di un simpatico cofanetto di DVD.


Trama: gli X-Men sono un gruppo di mutanti, ovvero persone geneticamente dotate di poteri che li rendono diversi dagli esseri umani, che hanno giurato di proteggere un mondo che li odia e li teme. Mentre i nostri, guidati dal prof. Charles Xavier, cercano di coesistere pacificamente con il resto dell'umanità, il potentissimo Magneto, assieme alla sua Confraternita dei Mutanti, decide di rapire la giovane rubapoteri Rogue per trasformare in mutanti tutti gli abitanti della Terra...


All'epoca in cui X-Men è uscito ero quasi alla conclusione del mio primo "ciclo" di acquisti dedicati al supergruppo mutante. Troppe sottotrame, troppi soldi da sborsare e nessun lavoro a foraggiare questo vizio, assieme a troppi cambiamenti improvvisi a livello di sceneggiatori e disegnatori mi avevano portata a ridurre drasticamente il numero delle mie letture e concentrarmi sui più soddisfacenti manga. Nonostante questo, l'attesa per questa trasposizione cinematografica era ovviamente alle stelle, il desiderio di vedere portati su grande schermo dei personaggi da me adorati come Wolverine e soprattutto Sabretooth (gli altri potevano anche ammazzarsi, senza scherzi) era a livelli altissimi, conseguentemente anche le aspettative erano assai elevate. Forse è per questo che X-Men mi ha sempre lasciata totalmente indifferente, fin dalla prima visione. Non è stata una delusione totale, questo no... semplicemente, è stato come se avessero preso l'intero cast di validissimi, profondissimi e umanissimi personaggi che seguivo da anni e li avessero rinchiusi all'interno di un gruppo di statue fredde ed impersonali, creando un gruppo di mutanti privi di quel guizzo che ha sempre reso così vive le loro versioni cartacee. Certo, un paio di eccezioni ci sono, perché gli sceneggiatori si sono concentrati parecchio su Wolverine e Rogue che, nonostante alcune modifiche accettabili, sono assai vicini alle loro controparti dei comics, e anche Xavier e Magneto (superbamente interpretati da due mostri sacri!) incarnano degnamente gli ideali che hanno sempre caratterizzato  i due personaggi, ma il resto mi ha sempre delusa molto.


Come trama generale X-Men sarebbe anche un film valido. Gli sceneggiatori sono riusciti a creare una pellicola fruibile da tutti, mettendo pochissima carne al fuoco e concentrandosi su due aspetti fondamentali dei comics: il disagio provato da chi è "diverso" e impossibilitato a controllare dei poteri spesso pericolosi (aspetto che si focalizza sul personaggio di Rogue) e la lotta tra le tre diverse fazioni rappresentate dal "mutantofobo" umano Kelly, dal pacifista Xavier e dal bellicoso Magneto che vorrebbe evitare con ogni mezzo che i mutanti finissero nei campi di concentramento come già era successo a lui e ai suoi genitori al tempo della seconda guerra mondiale. Come nei comics, anche nel film Wolverine funge da misterioso personaggio "jolly", che si ritrova coinvolto suo malgrado nella lotta tra queste fazioni e deve decidere da che parte stare, cercando contemporaneamente di scoprire i mille segreti che si celano nel proprio passato. E' attraverso i suoi occhi diffidenti che gli spettatori scoprono chi sono gli X-Men e cosa fanno, che arrivano a sondare le profondità della follia di Magneto e la disperazione che alberga nel cuore di chi scopre di essere un pericoloso mutante quando vorrebbe soltanto vivere una normale esistenza da adolescente. Tutto questo, assieme all'incredibile make-up di Rebecca Romijn nei panni della mutaforma Mystica e ad un paio di scontri corpo a corpo tra lei e Wolverine sul finale, consente al film di elevarsi dalla media, ma i tempi di The Avengers di Joss Whedon sono ancora molto lontani.


Infatti, il modo assolutamente piatto con cui vengono resi i pochissimi personaggi presenti nella pellicola ha dell'imbarazzante. Per carità, l'inespressività di Ciclope ed il suo essere precisino della fungia sono due elementi mantenuti alla perfezione, così come il fatto che Jean Grey sia una p*ttansuora della peggior specie, la Madonna dell'incoronéta che non perderebbe occasione di farsi Wolverine anche se fidanzata col monocolo (tolto il fatto che nel film Jean è una MILF e Scott poco più che un ragazzino...), ma arrivare a presentare l'inarrivabile DEA e REGINA africana Tempesta come uno gnomo spaesato appena uscito dal ghetto e con un'impresentabile parrucchetta bianca che nemmeno nei peggiori cosplay no, per favore. Questo, per quel che riguarda i buoni, ora passiamo ai cattivi. X-Men - Le origini: Wolverine sarà anche stato un film di bratta (a detta dei più, a me è piaciuto) ma, se non altro, trattava il povero Sabretooth in maniera degna, non lo presentava come un decerebrato a cui manca solo il guinzaglio per essere il cane di Magneto in tutto e per tutto. E poi, gesùmmaria, il make-up di Toad, con quella pelle giallastra come il peggiore degli imitatori dei Simpson, non si può guardare. Il fatto che i protagonisti siano stati privati del loro carisma naturale viene tra l'altro ulteriormente accentuato dalle anonime uniformi che inguainano gli X-Men (ho capito, c'è la battutina sullo spandex giallo, ma non è che le divise pseudofighette grige siano meglio, eh...) e dai costumi zingaracci e baracconeschi dei villain, tra cui si salvano solo Magneto, ingrigito pure lui, e la nuda Mystica. Insomma, il primo X-Men risulta davvero poco soddisfacente e non regge né il tempo che passa né il confronto con i film "di supereroi" che sono venuti dopo, a parte forse I Fantastici 4. Se non ricordo male il secondo capitolo della saga era migliore, speriamo sia davvero così.


Di Hugh Jackman (Logan/Wolverine), Patrick Stewart (Prof. Charles Xavier), Ian McKellen (Erik Lehnsherr/Magneto), Halle Berry (Ororo Munroe/Tempesta), Anna Paquin (Rogue/Marie, ruolo rifiutato da Natalie Portman), Tyler Mane (Sabretooth) e Shawn Ashmore (Bobby Drake/Uomo ghiaccio) ho già parlato nei rispettivi link.

Bryan Singer è il regista e cosceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come I soliti sospetti, L'allievo, X-Men 2 e Superman Returns, oltre ad un episodio di Dr. House. Anche produttore e attore, ha 47 anni e due film in uscita, Jack il cacciatore di giganti e X-Men: giorni di un futuro passato.


Famke Janssen interpreta Jean Grey (al posto di Peta Wilson, che era impegnata a girare la serie Nikita). Olandese, la ricordo per film come Goldeneye, Deep Rising - Presenze dal profondo, The Faculty, Il mistero della casa sulla collina, X-Men 2, Nascosto nel buio, X-Men - Conflitto finale, inoltre ha partecipato alle serie Melrose Place e Nip/Tuck. Anche regista, sceneggiatrice e produttrice, ha 48 anni e due film in uscita, Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe e The Wolverine.


James Marsden interpreta Scott Summers/Ciclope (al posto di Jim Caviezel, che aveva dovuto rinunciare al ruolo per impegni pregressi). Americano, lo ricordo per film come Generazione perfetta, Zoolander, X-Men 2, X-Men - Conflitto finale, Superman Returns e Come d'incanto, inoltre ha partecipato alle serie La tata, Blossom, Party of Five, Oltre i limiti, Ally McBeal e doppiato un episodio di Robot Chicken. Ha 39 anni e nove film in uscita, tra cui The Butler, X-Men: giorni di un futuro passato ed Enchanted 2.


Rebecca Romijn interpreta Mystica. Americana, la ricordo per film come Femme Fatale, S1m0ne, X-Men 2, Godsend e X-Men - Conflitto finale, inoltre ha partecipato alle serie Friends, Ugly Betty ed Eastwick. Anche produttrice, ha 40 anni.


Bruce Davison interpreta il senatore Kelly. Americano, ha partecipato a film come America oggi, La seduzione del male, Paulie - Il pappagallo che parlava troppo, L'allievo, X-Men 2,  e a serie come Visitors, Alfred Hitchcock presenta, La signora in giallo, Hunter, Racconti di mezzanotte, Oltre i limiti, Kingdom Hospital, Numb3rs, CSI: Miami, Criminal Minds, Ghost Whisperer, Lost e CSI: Scena del crimine. Anche regista e produttore, ha 66 anni e sei film in uscita, tra cui, udite udite, l'imminente Lords of Salem di Rob Zombie e Return of the Killer Shrews!! Holy socks!


Tra gli altri interpreti, segnalo nei panni di Toad l'attore Ray Park, allora famosissimo per i suoi stunts acrobatici e per il ruolo di Darth Maul in Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma e, ovviamente, l'immancabile Stan Lee nel ruolo di un venditore di hot dog. Quanto al personaggio chiave dell'intera vicenda, Wolverine, la prima scelta di Singer sarebbe stata Russell Crowe, che ha rifiutato perché il compenso era troppo basso (choosy!!), mentre gli studios puntavano su Keanu Reeves e Gary Sinise... per fortuna alla fine nessuno di questi è stato scelto, ma poteva andare peggio visto che nella rosa di candidati c'era anche Jean - Claude Van Damme! Altro grande escluso dal film è stato poi nientemeno che Joss Whedon, il cui script originale è stato rifiutato perché troppo pieno di battute e riferimenti alla cultura pop; indubbiamente ne sarebbe venuto fuori un X-Men migliore, peccato... e non oso immaginare qual meraviglia avrebbero creato Robert Rodriguez o Tim Burton, che erano state le prime scelte per dirigere il film! X-Men ha generato due seguiti ufficiali, i già citati X-Men 2 e X-Men - Conflitto finale e i due spin-off X-Men: Le origini - Wolverine e X-Men: L'inizio a cui presto seguiranno The Wolverine (in uscita in Italia a giugno 2013) e X-Men - Giorni di un futuro passato, che dovrebbe essere pronto per il 2014. Nell'attesa, se il film vi fosse piaciuto consiglio la visione di Spider-Man, Spider-Man 2, Hellboy, La leggenda degli uomini straordinari, Gli incredibili e Darkman. ENJOY!




L'angolo del Nerd (o del gnégnégné, fate voi): 

Siccome adoro gli X-Men e ormai, dopo anni, posso dire di conoscere abbastanza il loro universo e i personaggi che lo popolano, ecco un elenco degli altri mutanti che compaiono "ufficialmente" nella pellicola, unito ad un piccolo "cosa fanno davvero nell'Universo Marvel".
Kitty "Shadowcat" Pryde: dotata del potere di diventare intangibile e prima teenager ad entrare ufficialmente nel gruppo negli anni '80, nel film compare brevemente come studentessa, mentre nell'edizione italiana dei comics al momento è la vicepreside della Jean Grey School for Higher Learning fondata da Wolverine.
Jubilation "Jubilee" Lee: nel film compare brevemente come studentessa. Comparsa negli anni '90 come pupilla di Wolverine, un tempo emetteva plasmoidi di luce esplosivi, più o meno dei fuochi artificiali. Dopo l'M-Day è rimasta senza poteri e, in seguito, è diventata vampira. Al momento milita negli X-Men, che cercano di tenerne a bada la sete di sangue.
John "Pyro" Allerdice: in questo film compare brevemente come studente, nei sequel il suo ruolo verrà ampliato. Nell'universo Marvel, Pyro è un mutante in grado di plasmare il fuoco secondo la sua volontà, storico nemico degli X-Men e membro originale della Confraternita dei Mutanti Malvagi rimessa in piedi da Mystica. Dopo aver contratto il virus Legacy ed essersi redento, come spesso accade ai personaggi meno importanti, è morto.. ma ultimamente, se non vado errata, è stato anche resuscitato per la saga Necrosha.







lunedì 28 gennaio 2013

Get Babol! #51

Buon lunedì a tutti!! Nell'attesa di riuscire a pubblicare qualche recensione (sono lentissima, I know!) "consolatevi" con la rubrica settimanale dedicata alle uscite USA e ai consigli del sito Get Glue. Qualcosina di interessante c'è, e oggi più che mai mi serve un consiglio dai bloggers più illuminati! ENJOY!

John Dies at the End
Di Don Coscarelli   
Con Chase Williamson, Rob Mayes and Paul Giamatti
Trama (da Imdb): Una nuova droga che consente a chi ne fa uso di viaggiare attraverso il tempo e le dimensioni ha solo un effetto collaterale: alcune persone non tornano umane. Riusciranno due ex-studenti a salvare l'umanità da questa silenziosa invasione?

Il sito me lo consiglia perché mi sono piaciuti Tremors, Big Fish e Il quinto elemento. Ecco il film che la maggior parte dei miei colleghi bloggers ha già visto (non ho letto le vostre recensioni e me ne scuso, ma non volevo togliermi qualche sorpresa) quindi passo la palla a voi: il sito è mendace? E' davvero simile a questi film? Potrebbe piacere anche a me che con Coscarelli non ho un buonissimo rapporto? Il trailer mi sembra sufficientemente assurdo ed esilarante per incuriosirmi, ma visti i precedenti vorrei qualche buon consiglio. Thank you! (Ah, ovviamente di un'uscita italiana non si parla ancora)


Hansel & Gretel: Witch Hunters
Di Tommy Wirkola
Con Jeremy Renner, Gemma Arterton e Peter Stormare
Trama (da Imdb): Dopo gli eventi narrati nella favola, Hansel & Gretel sono diventati dei cacciatori di taglie che inseguono e uccidono le streghe in tutto il mondo. Con l'arrivo della leggendaria Luna di Sangue, i fratelli incontreranno un nuovo nemico che potrebbe nascondere un segreto legato al loro passato.

Il sito me lo consiglia perché mi è piaciuto Benvenuti a Zombieland. Ecco, questo è uno di quei film di cui conosco benissimo la natura di p*ttanata zamarra e che mi spinge comunque ad andarlo a vedere. Saranno le chiappe di Jeremy Renner? Sarà la presenza di Peter Stormare? Sarà che ormai l'incantesimo di Once Upon a Time mi ha avvinta e non posso fare più a meno di queste orrende rivisitazioni in chiave moderna di favole vecchie come Matusalemme? Francamente lo ignoro ma so che a febbraio (mese in cui il film dovrebbe essere distribuito anche in Italia col titolo Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe) mi immolerò e lo andrò a vedere.


Movie 43
Di Elizabeth Banks, Steven Brill, Steve Carr, Rusty Cundieff, James Duffy, Griffin Dunne, Peter Farrelly, Patrik Forsberg, James Gunn, Bob Odenkirk, Brett Ratner, Jonathan van Tulleken   
Con Emma Stone, Stephen Merchant e Richard Gere
Trama (da Imdb): Una serie di corti collegati tra loro accompagnano la ricerca di tre ragazzi che esplorano le profondità di Internet per trovare i film più proibiti del mondo.

Il sito me lo consiglia perché mi è piaciuto Una pallottola spuntata. Un cast all-star, tra cui spuntano i nomi di Hugh Jackman, Kate Winslet, Liev Schreiber, Naomi Watts, Uma Thurman, Halle Berry, Christopher Mintz-Plasse, Chloe Moretz, Seth MacFarlane e persino Snookie-che il Signore se la pigli-, giusto per citarne alcuni, infilato nella più classica delle pellicole a episodi a sfondo demenziale. Le premesse per un filmone della madonna ci sarebbero tutte, ma pare che le gag facciano davvero poco ridere. E però.... vedere Gerard Butler conciato come un lepricano? Vedere Leiv Schreiber in azione come il peggiore dei genitori? Potrei davvero dargli una chance. In Italia dovrebbe uscire il 27 giugno.




venerdì 25 gennaio 2013

Lincoln (2012)

Nemmeno fossi fan sfegatata del regista o di Daniel Day Lewis, ieri appena uscito mi sono fiondata a vedere Lincoln, diretto nel 2012 da Steven Spielberg. E come avrebbe detto il Numero Uno di Alanfordiana memoria: "Abbuccio, gli dissi, io ormai sono troppo vecchio per questo lavoro ma..."...


Trama: il film racconta l'ultimo, sanguinoso anno della guerra di secessione americana e di come Abraham Lincoln sia riuscito a far approvare (e non abrogare come scritto prima, grazie Pio, il sonno fa questi scherzi!!) il tredicesimo emendamento, quello che avrebbe abolito legalmente la schiavitù.


Tratto non già dalle sterminate biografie dedicate al presidente USA ma dal libro di Doris Dearn intitolato Terms of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln, l'ultimo film di Spielberg non ripercorre l'intera storia del buon Abramo ma decide di concentrarsi su due aspetti fondamentali del suo secondo mandato, la guerra di secessione e l'approvazione del tredicesimo emendamento. Questi due "poli" servono al regista per tratteggiare un ritratto estremamente umano di questo grande uomo politico e di consacrarlo ai posteri come un incredibile, cialtronissimo paraculo. In senso buono, ovviamente. Nonostante, infatti, l'estrema serietà degli argomenti trattati e il difficile, terribile dilemma morale che grava col suo enorme peso sulle spalle del Presidente, buona parte della pellicola viene affrontata con piglio ironico e quasi "avventuroso", con un Lincoln amante dello scherzo e degli aneddoti, impegnato nell'ideazione di mille barbatrucchi per far passare il tredicesimo emendamento cercando contemporaneamente di distogliere l'attenzione dell'intera America dalla guerra, affiancato da un trio di esilaranti "motivatori" che cercano di comprare voti presso gli irremovibili deputati. Ovvio, adesso non pensate che Lincoln sia tutto un grande scherzo. La tensione trasuda palpabile da ogni fotogramma e si riflette negli occhi infossati di Daniel Day Lewis e del suo personaggio, un uomo costretto a decidere cosa sia meglio per la Nazione, se la libertà e l'uguaglianza di tutti, bianchi e neri, pagata col prezzo sanguinoso di una guerra infinita, oppure un trattato di pace, pagato però con la schiavitù dei neri. Come ogni buon film basato sulla Storia, Lincoln mostra insomma le luci e le ombre degli eventi e degli uomini, creando contemporaneamente un'opera in grado di intrattenere ed interessare un'ampia fetta del pubblico.


Certamente, ci troviamo davanti ad un film MOLTO verboso, quasi completamente girato in interni, fortunatamente e necessariamente graziato da attori di una bravura incredibile. Daniel Day Lewis è praticamente lo spirito di Lincoln reincarnatosi in un attore, incredibilmente magnetico, carismatico e al contempo fragile ed umanissimo; nella versione italiana lo doppia un grande Pierfrancesco Favino, ma ovviamente recupererò al più presto il film in lingua originale perché un'interpretazione come quella di Daniel Day Lewis merita la completezza ed il purismo ai massimi livelli. Sally Field e Tommy Lee Jones, i principali comprimari, sono altrettanto grandiosi e non vengono minimamente eclissati dall'ingombrante presenza del protagonista; dico la verità, ho apprezzato soprattutto l'interpretazione di Tommy Lee, che è riuscito a dare vita ad un personaggio sorprendente, incredibilmente complesso e sfaccettato, un vecchio politico disilluso e costretto ad indossare più di una maschera in società. Menzione d'onore la merita infine James Spader, cialtrone capo del trio di procacciatori di voti, una spanna sopra tutte le altre "comparsate" d'eccezione e divertentissimo fulcro comico della pellicola, che tra le guest star conta anche altri attori di altissimo livello, tutti impegnati in ruoli abbastanza importanti.


Per quel che riguarda la regia, Spielberg da il suo meglio nelle poche scene girate in esterno ovviamente. Sconvolgente la sequenza iniziale, dove viene sbattuta in faccia al pubblico tutta la triste brutalità di una guerra civile, con dovizia di baionettate, corpi squassati e sangue, ma la maestria del regista si avverte anche in altri momenti magari meno "epici", ma sicuramente molto importanti. Personalmente, ho amato tantissimo il drammatico confronto tra Lincoln e la moglie Molly, dove tutta la tensione accumulata tra i due personaggi nel corso del film esplode in una reciproca e dolorosissima confessione; sono riuscita crogiolarmi nell'ansia durante l'estenuante attesa del voto alla Camera per poi ritrovarmi, stupidamente e come se non sapessi come sarebbe andata a finire, ad esultare per la vittoria dei sì, insultando a mezza voce tutti quelli che venivano inquadrati solo per sibilare il loro dissenso; infine, mi sono commossa al momento della morte del Presidente, preceduta da un emblematico e divinatorio "Devo andare, adesso. Ma mi piacerebbe restare" e mostrata non già attraverso gli occhi dell'assassino, ma attraverso il lancinante urlo di dolore del piccolo Tad, costretto a sapere dell'assassinio del padre mentre a sua volta assisteva ad uno spettacolo teatrale. A proposito di queste ultime, bellissime scene, arriviamo al grande difetto del film: la lunghezza. La prolissità. La scoglionante decisione di inserire delle sequenze praticamente morte tra la vittoria del sì e l'assassinio del presidente, per poi uccidere definitivamente lo spettatore, già provato da due ore e mezza di pellicola, con un pippone finale sottoforma di discorso di Lincoln alla nazione. Ora, arrivare ai livelli dello pseudo-Mereghètti che, alle mie spalle, si è alzato dicendo "Oh, a me i film di m*** mi fanno in***are di brutto. E poi a me i film di Spielberg hanno sempre fatto schifo"... beh, anche no (a proposito, ma allora cosa sei venuto a fare al cinema??), però effettivamente qualche sforbiciata l'avrei data anche io, senza offesa. Per il resto, chapeau! grandissimo film, grandissimi attori e... davvero, Abramo, grandissimo uomo. Ti voterei se non fossi già nella tomba da parecchi anni.


Del  regista Steven Spielberg ho già parlato qui. David Strathairn (William Seward), Joseph Gordon – Levitt (Robert Lincoln),Tommy Lee Jones (Thaddeus Stevens), John Hawkes (Robert Latham), Jackie Earle Haley (Alexander Stephens), Bruce McGill (Edwin Stanton), Jared Harris (Ulysses S. Grant), Lukas Haas (uno dei due soldati che parlano con Lincoln all'inizio) e Walton Goggins (Clay Hawkins) li trovate invece ai rispettivi link.

Daniel Day Lewis (vero nome Daniel Michael Blake Day – Lewis) interpreta Abraham Lincoln. Inglese, uno dei più grandi e meno prolifici attori viventi, lo ricordo per film come Gandhi, Il Bounty, Camera con vista, Il mio piede sinistro (che gli è valso il primo Oscar per migliore attore protagonista, il secondo è arrivato con Il petroliere che però non ho mai visto), L’ultimo dei mohicani, il meraviglioso L’età dell’innocenza, Nel nome del padre e Gangs of New York. Ha 55 anni.


Sally Field interpreta Mary Todd Lincoln. Americana, la ricordo per film come Le stagioni del cuore (che le è valso il secondo Oscar come miglior attrice protagonista, il primo lo aveva ricevuto per Norma Rae), Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre e Forrest Gump, inoltre ha partecipato alla serie E.R. - Medici in prima linea. Anche produttrice, regista e sceneggiatrice, ha 66 anni e un film in uscita.


James Spader interpreta W.N. Bilbo. Americano, lo ricordo per film come Wall Street, Sesso bugie e videotape, Wolf – La belva è fuori, Stargate, Crash e Secretary.  Ha 52 anni e un film in uscita.


Hal Holbrook (vero nome Harold Rowe Holbrook Jr.) interpreta Preston Blair. Americano, ha partecipato a film come Una 44 magnum per l’ispettore Callaghan, Tutti gli uomini del presidente, Fog, Creepshow, Wall Street, Il socio e alle serie Oltre i limiti, I Soprano, E.R. – Medici in prima linea e Sons of Anarchy. Come doppiatore, inoltre, ha lavorato per l’Hercules della Disney. Anche regista e sceneggiatore, ha 87 anni e due film in uscita.


Tim Blake Nelson interpreta Richard Schell. Americano, ha partecipato a film come Donnie Brasco, La sottile linea rossa, Fratello dove sei?, Minority Report, Scooby-Doo 2: Mostri scatenati, Syriana, L'incredibile Hulk e alla serie CSI: Scena del crimine. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 48 anni e quattro film in uscita.


E ora qualche curiosità sugli autori: il summenzionato Hal Holbrook ha interpretato Lincoln in un’omonima miniserie andata in onda in America negli anni ’70 e in Nord e Sud, che ricordo vagamente per essere arrivata anche da noi negli anni ‘80; il piccolo Gulliver McGrath, che nel film interpreta Tad Lincoln, aveva già partecipato a Hugo Cabret e Dark Shadows; Gloria Reuben, che interpreta Elizabeth Keckley, è stata invece per tanti anni parte del cast di E.R. - Medici in prima linea nei panni dell'infermiera sieropositiva Jeanie Boulet. Passiamo ora a "chi non ce l'ha fatta": Liam Neeson, che avrebbe dovuto interpretare Lincoln fin da quando era stato messo in piedi il progetto, alla fine ha deciso di rinunciare perché convinto di essere troppo vecchio per il ruolo, mentre per parecchio tempo si è parlato anche di una partecipazione speciale di Harrison Ford, che alla fine è sfumata nel nulla. Il film ha ricevuto ben 12 nomination all’Oscar: fotografia, costumi, regia, montaggio, colonna sonora originale, sonoro, scenografia, miglior film (e qui voleranno insulti all’Academy perché so già che preferiranno il patriottico Lincoln a Django Unchained…), miglior attore protagonista (Daniel Day-Lewis), miglior attore non protagonista (Tommy Lee Jones ma spero sinceramente che il premio vada a Christoph Waltz), miglior attrice non protagonista (Sally Field) e miglior sceneggiatura non originale. Chi vivrà vedrà, come sempre. Nel frattempo, se Lincoln vi fosse piaciuto, consiglierei la visione di Schindler's List, per esempio. ENJOY!

giovedì 24 gennaio 2013

(Gio)WE, Bolla! del 24/01/2012

Buon giovedì a tutti! Dopo l'abbuffata di uscite della Madonna della settimana scorsa, oggi si morde un po' il freno ma qualche buona pellicola viene distribuita comunque. Vediamo un po' e... ENJOY!

Flight
Reazione a caldo: c’è un po’ troppo da vedere per dedicarmi anche a Denzel, sorry.
Bolla, rifletti!: a dire il vero non so se questo Flight mi ispira oppure no. Sicuramente la sequenza iniziale, quella del disastro aereo, sarà spettacolare da vedere su grande schermo, e sicuramente Denzel e John Goodman saranno incredibilmente bravi, ma c’è qualcosa che non mi convince e che mi porta a buttarmi su altri film. Vedremo.


Lincoln
Reazione a caldo: il must della settimana, neanche a dirlo!
Bolla, rifletti!: di questo film ho già parlato qui. Ultimamente Bret Easton Ellis, paragonandolo su twitter a Silver Linings Playbook non ha espresso pareri molto lusinghieri, in pratica parrebbe un compitino ben fatto e privo di emozioni reali. A prescindere, amando la storia americana, Spielberg e Daniel Day Lewis, non potrò esimermi dal testimoniare con i miei occhi.


Quartet
Reazione a caldo: oddio, miracolo!!
Bolla, rifletti!: non avrei mai detto che l’esordio alla regia di Dustin Hoffman, di cui ho già parlato qui, sarebbe approdato nel multisala. E invece. Ovvio, per fargli spazio hanno messo Frankenweenie SOLO al pomeriggio, condannandomi a non poterlo guardare (inserire bestemmia a piacere, please), quindi spero di trovare qualcuno che si immoli e venga a vederlo con me anche per non rendere vano questo sacrificio.


Pazze di me
Reazione a caldo: ma non potevate lasciare Frankenweenie invece di programmare stammm…..???
Bolla, rifletti!: un film TUTTO incentrato sull’ex Nongio. Con Loretta Goggi a fargli da madre e Brignano, come si evince dal trailer, a fargli da padre?? I don’t want to live on this planet anymore. No, per pietà, sto ancora cercando di digerire il trailer di quel film che vede Fabio Volo avvocato, ridatemi Tornatore e la sua Migliore offerta, ridatemi il VERO cinema italianooooo!!!

Al cinema d’essai celebrano degnamente la giornata della memoria invece.


In Darkness
Reazione a caldo: già puntato da qualche tempo!
Bolla, rifletti!: effettivamente ne avevo parlato qui parecchio tempo fa. Temo che, parlando di Shoah e anche di bambini, riuscirò a guardarlo giusto fino a metà perché davanti a questa tragedia realmente accaduta le mie difese crollano, ma siccome In Darkness mi sembra uno splendido film (è stato anche candidato all’Oscar come miglior film straniero!) cercherò di resistere e guardarlo fino in fondo.


mercoledì 23 gennaio 2013

Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione (1984)

Per la serie: Bolla, ma non sai davvero più cosa cappero guardare? Eh, la curiosità cinefila o, per meglio dire, l'insana follia, mi porta anche a recuperare strane robe sconosciute come questo Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione (The Adventures of Buckaroo Banzai Across the 8th Dimension), diretto nel 1984 dal regista W.D. Richter.


Trama: Buckaroo Banzai è uno scienziato, neurochirurgo, avventuriero e rocker che un giorno scopre un passaggio per la fantomatica ottava dimensione. Venuto a conoscenza di questa sensazionale scoperta, il Dr. Emilio Lizardo, posseduto da un alieno originario proprio di quella dimensione, cerca di ritornare a casa rischiando di scatenare la terza guerra mondiale... starà così a Buckaroo e soci, gli Hong Kong Cavaliers, fermare il malvagio alieno!


La trama di Buckaroo Banzai, come avete avuto modo di leggere, è già delirio allo stato puro, ma affrontare il film è stato anche più delirante. In questo allucinante mix di commedia demenziale, fantascienza e parodia è stato infilato praticamente di tutto, dall'infallibile eroe e avventuriero senza il quale il governo USA non può andare avanti, al villain pseudo-fascista, dagli omaggi a Cina e Giappone all'elegia dei comics, dai riferimenti alla Guerra dei Mondi di Orson Welles alla lotta tra alieni caucasici (i rossi) e rasta (i neri), dalle gemelle perdute di mogli morte ai messaggi trasmessi tramite scossa elettrica... e se pensate che a questo guazzabuglio venga data una parvenza di linearità scordatevelo! Il difetto principale del film, quello che nonostante alcune cose positive di cui poi parlerò lo rende troppo spesso noioso, è l'impressione di stare vedendo la puntata di un telefilm che non abbiamo mai seguito prima, zeppa di riferimenti e cose date per scontato che solo i fan di questo Buckaroo Banzai potrebbero conoscere... peccato che il personaggio non esistesse prima che realizzassero il film, quindi è comprensibile che all'uscita la pellicola sia stata un fiasco al botteghino! L'effetto finale di questa scelta peculiare è infatti quello di creare una gran confusione e far sbuffare lo spettatore ogni volta che Buckaroo e i suoi piacionissimi compari si strizzano l'occhio a vicenda, ammiccando. E ciò è una cosa grave, una cosa a cui mal si rimedia, perché il film avrebbe dovuto dare più spazio ai villain e insistere meno sulle sboronate degli Hong Kong Cavaliers.


La cosa veramente pregevole di Buckaroo Banzai e il motivo per cui un simile film andrebbe guardato assolutamente in lingua originale è infatti la presenza di un John Lithgow carismatico e folle come non mai. Anche Christopher Lloyd con il suo John Bigboote (vi lascio immaginare come il cognome venga sempre storpiato a mo' di gag ricorrente...) dà parecchie gioie, ma Lithgow con i suoi capelli sparati, le pose da Mussolini con tanto di Il Duce scritto sul muro e quell'incredibile, marcatissimo accento italiano è indimenticabile. Ma che dico accento italiano? La bellezza sta nel sentirlo pronunciare intere, lunghissime frasi nella nostra lingua, roba mai sentita prima in un film USA tipo "Porco Giuda! Devo lavorare con persone idiotA!", detta con quell'adorabile faccia da pazzoide. Che delirio. Altrettanto stuzzicante, per chi come me ama alla follia il trash, sono le mise insopportabilmente anni '80 di metà dei protagonisti, che parrebbero usciti fuori da una puntata del telefilm Kiss Me Licia: basterebbe solamente citare la tutina rossa da Cowboy di un giovanissimo Jeff Goldblum o i capelli ossigenati del cosiddetto Perfect Tommy per avere incubi da qui all'eternità. Non mancano sconvolgenti siparietti musicali come l'inespressivissimo Peter Weller (oh, ammazzatemi, a me come attore non è mai piaciuto!) che canta Since I Don't Have You ad una tizia che sta per ammazzarsi oppure la camminata finale sui titoli di coda (saltate al minuto 0.25 o vi spoilererete l'ultima scena), una roba trash a livelli sconvolgenti.



Per il resto, Buckaroo Banzai è davvero poca roba e risente parecchio del peso del tempo (cosa che, per esempio, non è accaduta con Flash Gordon nonostante sia moooolto più trash). Tolti i difetti e le esagerazioni della trama, infatti, anche gli effetti speciali e il trucco degli alieni sono abbastanza da mani nei capelli, per non parlare poi della recitazione di buona parte dei coinvolti. Certo, bisogna dire anche che col tempo il film ha acquisito lo status di cult, che vanta oggi innumerevoli fan in tutto il mondo e che c'è persino un sito web interamente dedicato alla pellicola, quindi magari sono io che non ne ho capito la natura intrinseca e il valore di diamante allo stato grezzo, come diceva il buon Jafar. D'altronde, Buckaroo Banzai è del 1984 e Ritorno al futuro è dell'anno dopo... e quella roba luminosa che si vede nella macchina del protagonista durante il primo esperimento è praticamente identica al flusso canalizzatore di Doc, quindi potrebbe avere influenzato uno dei film più belli che siano mai stati girati. E anche questo è un pregio. Insomma, con tutti i suoi difetti Buckaroo Banzai si becca comunque la sufficienza... ma vi consiglierei di guardarlo e farvi un'idea, perché potrebbe diventare oggetto di accanite discussioni!


Di John Lithgow (Lord John Whorfin/ Dr. Emilio Lizardo), Jeff Goldblum (New Jersey), Christopher Lloyd (John Bigboote), Clancy Brown (Rawhide), Vincent Schiavelli (John o’ Connor) e Jamie Lee Curtis (che compare all’inizio come madre di Buckaroo Banzai) ho già parlato ai rispettivi link.

W.D. Richter è il regista della pellicola. Americano, ha diretto solo un altro film, Surgelati speciali. In compenso, è stato nominato all’Oscar nel 1980 per la sceneggiatura del film Brubaker. Anche produttore, ha 67 anni.


Peter Weller interpreta Buckaroo Banzai. Americano, lo ricordo per film come RoboCop, Un poliziotto in blue jeans, il meraviglioso (devo recuperarlo e recensirlo al più presto!!) Leviathan,  RoboCop2 e Il pasto nudo (che invece non recensirò never!), inoltre ha partecipato alle serie 24, Monk, Dexter e Dr. House. Anche regista, produttore e sceneggiatore, ha 65 anni e un film in uscita, Into Darkness – Star Trek.


Ellen Barkin interpreta Penny Priddy. Americana, ha partecipato a film come Daunbailò, Johnny il bello, Seduzione pericolosa, Nei panni di una bionda, Voglia di ricominciare, The Fan – Il mito e Paura e delirio a Las Vegas. Anche produttrice, ha 58 anni.


Carl Lumbly interpreta John Parker. Americano, lo ricordo soprattutto per il ruolo di Dixon nella serie Alias, inoltre ha partecipato a film come The Alphabet Killer e ad altri telefilm come I Jefferson, X-Files, E.R. – Medici in prima linea, Cold Case, Grey’s Anatomy e Criminal Minds. Ha 61 anni.


Dan Hedaya interpreta John Gomez. Americano, ha partecipato a film come Miriam si sveglia a mezzanotte, Commando, La famiglia Addams, I soliti sospetti, Ragazze a Beverly Hills, Daylight – Trappola nel tunnel, In & Out, Una vita esagerata, Alien – La clonazione, Mulholland Drive e a serie come Il tenente Kojak, Chips, Ai confini della realtà, Miami Vice, Casa Keaton, NYPD,  E.R. Medici in prima linea e Monk. Ha 72 anni e tre film in uscita.


James Saito (vero nome James Tomio Saito) interpreta il padre di Buckaroo Banzai nell’introduzione iniziale. Americano, ha partecipato a film come Tartarughe Ninja alla riscossa (nei panni di Shredder), Die Hard – Duri a morire, L’avvocato del diavolo, Vita di Pi e a serie come L’incredibile Hulk, MASH, Ralph supermaxi eroe, Alfred Hichcock presenta, MacGyver, A-Team, Miami Vice e Sex and the City. Ha 57 anni.


Lewis Smith, che interpreta il biondo Perfect Tommy, è anche nel cast di Django Unchained, da qualche parte tra i brutti ceffi di Candyland.  Alla fine del film compare l’invito a guardare anche Buckaroo Banzai vs. The World Crime League, che era il vero titolo del seguito che avrebbero girato se Buckaroo Banzai avesse avuto successo. Purtroppo, la pellicola è stata un disastro al botteghino, tanto da mandare in bancarotta gli studios, e ovviamente non se n’è fatto nulla. Nell’attesa  però che lo ripeschino per un revival, come è accaduto spesso di recente, se Buckaroo Banzai vi fosse piaciuto consiglio la visione di Grosso guaio a Chinatown (co-sceneggiato proprio da W.D. Richter) e Balle spaziali. ENJOY!!

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