martedì 29 novembre 2011

A qualcuno piace caldo (1959)

Talvolta accade che un piccolo film incappi nel miracolo di riuscire ad essere, semplicemente… perfetto. Un tempo succedeva spesso, ovviamente, ma per fortuna chi al giorno d’oggi avesse voglia di rivedere certi capolavori ha un modo per farlo, e Dio benedica le tecnologie che ce lo permettono. In breve, la recensione di oggi è interamente dedicata allo splendido A qualcuno piace caldo (Some Like it Hot), diretto nel 1959 dal regista Billy Wilder.


Trama: Joe e Gerry sono due musicisti spiantati che, per un caso sfortunato, si ritrovano a fare da testimoni alla Strage di San Valentino. Per fuggire ai gangster che vogliono eliminarli, sono costretti a travestirsi da donne e infiltrarsi in un gruppo jazz femminile, dove incontreranno la splendida Zucchero.. e allora per Josephine e Daphne cominceranno i veri guai!


Ormai ho perso il conto di quante volte ho visto A qualcuno piace caldo. Eppure, nonostante conosca benissimo praticamente ogni battuta, ogni scena, ogni sviluppo della trama, non mi stancherei mai di vederlo. Perché è rilassante, divertente, “leggero”, nostalgico, frizzante, affascinante, moderno, diretto e recitato benissimo. Nonostante abbia ormai più di 50 anni A qualcuno piace caldo è un capolavoro senza tempo, che non risente affatto del peso degli anni. Forse perché affronta con leggerezza e sommo stile temi universali come l’amore, l’amicizia, l’incertezza per il futuro, la completa accettazione degli altri. “Nessuno è perfetto” dice il vecchio Osgood nella famosissima battuta finale, accettando così ogni stranezza della presunta futura moglie: un pensiero e una decisione che, in quegli anni, sicuramente avrà fatto molto discutere, così come il fatto che, a differenza di Joe, il buon Jerry non sembrerebbe affatto a disagio nei panni di donna, anzi (non a caso parecchi stati americani e altre istituzioni boicottarono il film, che ha avuto difficoltà anche all’estero…)!


Lungi da me togliervi ogni sorpresa per quanto riguarda la trama (se non avete mai visto il film, ovvio), perché merita di essere gustata e scoperta a poco a poco, quindi parlerò un po’ degli attori e della messa in scena in generale. Al di là della “divina” Marilyn della quale, purtroppo, non sono mai riuscita a capire il fascino e che qui si limita a fare la parte dell’ochetta bionda (con qualche difficoltà tra l’altro, perché pare che l’attrice non riuscisse proprio a ricordare le battute, tanto che Billy Wilder era costretto a fargliele scrivere ovunque!), Tony Curtis, Jack Lemmon e gli altri comprimari sono semplicemente strepitosi; Lemmon soprattutto è un piacere da vedere ed ascoltare, sia quando duetta con Curtis che quando interagisce con Joe E. Brown, il bravissimo, particolarissimo attore che interpreta Osgood. Per quanto riguarda regia e sceneggiatura, Wilder regala immagini vivaci ed emblematiche, infonde nuova linfa ai cliché dei film d’amore e di gangster, mescola con leggerezza e bravura numeri musicali, siparietti comici e momenti più seri con una naturalezza che ha dell’incredibile. Insomma, A qualcuno piace caldo è un capolavoro che non potete assolutamente perdere!

Billy Wilder (nato Samuel Wilder) è il regista della pellicola. Uno dei più grandi registi americani (anche se nato nell’attuale Polonia), in grado di passare dalla commedia leggera al dramma sottilmente inquietante, lo ricordo per film come lo splendido Viale del Tramonto, Sabrina, Quando la moglie è in vacanza e Prima pagina, solo per citare quelli che ho visto. Anche sceneggiatore, produttore e talvolta attore, è morto di polmonite nel 2002, all’età di 95 anni.


Marilyn Monroe (nata Norma Jeane Mortenson) interpreta Zucchero “Candito” Kandinsky, in originale Sugar “Kane” Kowalczyk. Attrice assurta ad immortale icona cinematografica, afflitta da depressione ed insicurezza croniche, protagonista di storie d’amore e complotti politici talmente fitti e complicati da risultare addirittura irreali, la ricordo per film come lo splendido Eva contro Eva, Come sposare un milionario, Gli uomini preferiscono le bionde, Quando la moglie è in vacanza e infine Gli spostati, l’ultimo film che l’ha vista protagonista. Anche cantante, sceneggiatrice e produttrice, è morta nel 1962 per presunta overdose, all’età di 36 anni.


Tony Curtis (vero nome Bernard Herschel Schwartz) interpreta Joe/Josephine. Altro grandissimo e bellissimo attore americano, nominato all’Oscar come miglior attore protagonista per La parete di fango, lo ricordo per film come Francis il mulo parlante, Operazione sottoveste, Spartacus e Rosemary’s Baby. Ha inoltre partecipato ad un episodio del telefilm Pappa & Ciccia e doppiato una puntata de I Flinstones. Anche produttore, è morto l’anno scorso per arresto cardiopolmonare, all’età di 85 anni. Tuttavia, deve ancora uscire l’ultimo film che lo vede protagonista.


Jack Lemmon (vero nome John Uhler Lemmon III) interpreta Gerry/Daphne. Altro grandissimo attore americano che, negli anni, anche noi “giovani” abbiamo imparato ad amare in coppia con il compianto Walter Matthau, lo ricordo per film come L’appartamento, Irma la dolce, La strana coppia, Prima pagina, JFK – Un caso ancora aperto, America oggi, Due irresistibili brontoloni, That’s Amore – Due improbabili seduttori, Hamlet e La strana coppia due, inoltre ha doppiato un episodio de I Simpson. Nominato all’Oscar per otto volte (anche, giustamente, per A qualcuno piace caldo, sebbene il regista volesse Frank Sinatra nel ruolo di Jerry!), ne ha vinti due, uno come miglior attore non protagonista per La nave matta di Mr. Roberts e uno come miglior attore protagonista per Salvate la tigre. Anche regista, è morto nel 2001 per un cancro alla vescica, all’età di 76 anni.


E ora un paio di curiosità. Pare che Anthony Perkins, che poi sarebbe diventato famoso come il Norman Bates di Psyco, avesse fatto l’audizione per il ruolo di Gerry/Daphne, ruolo che Jerry Lewis, invece, ha rifiutato perché non voleva vestirsi da donna, salvo poi pentirsene dopo la nomination all’Oscar di Lemmon. Nonostante abbia fatto storia e abbia dato origine anche ad un musical dal titolo Sugar, A qualcuno piace caldo non deriva da un’idea originale, bensì da un film tedesco del 1951, Fanfaren der Liebe (che, se il mio tedesco arrugginito non mi inganna, dovrebbe significare Fanfare d’amore), che credo sia inedito in Italia. E ora che avete finito di leggere il post, andate a guardarvi A qualcuno piace caldo! ENJOY!

8 commenti:

  1. Ehilà, pellicole d'altri tempi. E quanto fai bene, aggiungerei. A Qualcuno Piace Caldo è infatti, come scrivi, riuscitissimo ed a ragione un must.

    RispondiElimina
  2. Mi vergongo a dirlo ma non ho mai visto nemmeno un film di Billy Wilder. Mi riprometto sempre di farlo ma per una ragione o un'altra non lo faccio mai. Credo che al più presto inizierò da questo.

    RispondiElimina
  3. @Elio

    Tirare fuori i grandi classici dalla "naftalina" a volte fa bene. Magari li diamo per scontati ma, appunto, qualcuno potrebbe anche non averli visti!

    @Frank

    Guarda, a me mancano tanti di quei capisaldi cinematografici che, se li elencassi tutti, mi verrebbe chiesto di vergognarmi e chiudere il blog XD
    Guardalo e fammi sapere che ne pensi!!

    RispondiElimina
  4. Io, che non amo le commedie e mi annoio quando dovrei ridere, metto questo film tra i miei preferiti, perché hai ragione tu: è perfetto, in ogni suo aspetto e settore e scorre via che è un piacere senza essere neanche minimamente datato.
    Capolavoro e brava a te che lo hai ricordato

    RispondiElimina
  5. Non per soldi ,ma per danaro- l'appartamento-la fiamma del peccato.
    Questa per me la sacra triade dei film di Wilder,ma non era austriaco?
    Per quanto riguarda questo film possiamo dire che Benigni si ispirò proprio a un personaggio di codesta pellicola per il suo Johhny Stecchino e che ,come è noto,alla domanda:come è stato baciare Marylin Monroe?Curtis rispose:come baciare Hitler!
    E nessuno gli ruppe i coglioni come al mio adoratissimo Lars Trier.

    ciao davide spettatore indisciplinato

    RispondiElimina
  6. Probabilmente è nato in territori che all'epoca appartenevano all'Austria.
    Quella di Benigni non la sapevo, ma la citazione di Wilder è storica... quanto alla questione Von Trier, io l'ho vista come un bel battage pubblicitario che ha spinto la gente a vedere il suo film e a parlar di lui...

    RispondiElimina
  7. Sono una grande fan di Marilyn (ma come ochetta? XD) e ho un vero e proprio soft spot per la 'vecchia' Hollywood (dagli anni '30 ai fine '60).
    Ho passato interi pomeriggi della mia infanzia a vedere questi film su rete4 (nerdizzavo già da piccola XD) .

    A qualcuno piace caldo l'ho visto non so quante volte ed è uno di quelli che non stanca mai perché è divertente, spensierato e vivace.
    E' un po' un peccato che le nuove generazioni non li conoscono...

    RispondiElimina
  8. Ahahah un po' ochetta lo è, insomma, io sono cresciuta nel mito di Marilyn ma in questo film risulta nettamente inferiore ai protagonisti maschili.
    Del periodo qualcosa conosco ma ho un sacco da recuperare....

    RispondiElimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...